In Consiglio la revoca dell’assessore Maurizi Terrenzi secreta la discussione: è bufera

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Inizio a dir poco movimentato della seduta consiliare in cui si doveva discutere della mozione con cui il gruppo del Pd chiedeva la revoca dell’assessore Paolo Maurizi (nella foto) alla luce della gaffe social. La proposta del presidente del consiglio comunale, Alessio Terrenzi, regolamento alla mano, di discutere il punto in seduta segreta - "per evitare possibili riferimenti passibili di denuncia, ipotesi verso la quale ho il dovere di tutelare il consiglio" è stata la premurosa motivazione che ha addotto – è stata giudicata "vergognosa, scandalosa, un escamotage per eludere la trasparenza" dalla minoranza. Tuttavia, di fronte alla votazione bulgara della maggioranza, i cittadini presenti si sono rassegnati ad uscire, a rumoreggiare fuori dalla porta. A inizio di seduta, il capogruppo del Pd, Fabiano Alessandrini non ha fatto neanche in tempo a far notare che "ai miei tempi, quando c’era un argomento di una certa rilevanza, si veniva in consiglio anche con la febbre a 40", riferendosi al sindaco Alessio Pignotti assente perché a casa malato, che è stato stoppato da Terrenzi che se ne è uscito con la proposta di secretare la discussione. Ad Alessandrini che obiettava la mancata trasparenza e insisteva, con il collega di minoranza, Gionata Calcinari (FdI) sul fatto che la discussione sarebbe stata politica, Terrenzi ha risposto tranchant: "Non voglio incorrere nel penale per questioni sue, di bassezza politica. Voglio garantire che nessuno venga denunciato". "Qui si parla di appalti, di aggiramento delle norme, di una gravità incredibile – ha incalzato Alessandrini – e che si voglia addirittura secretare la riunione, è gravissimo". "In questa proposta vedo il tentativo di uscire da una impasse su una questione di dominio pubblico. Capisco che cercate di svicolare ma è tempo di fare chiarezza una volta per tutte" il tentativo di Calcinari.

"Per quanto ci riguarda siamo d’accordo con la proposta di secretare la discussione", ha tagliato corto il consigliere di maggioranza Massimiliano Doppieri. Alla fine, la mozione è stata rinviata con la richiesta di discuterla in seduta pubblica. E la penosa telenovela continua.

Marisa Colibazzi