Fermo, tanta voglia di studiare da prete

L’Istituto teologico ‘tira’ sempre, "Ci apriamo al mondo e a Dio"

Il dottorato dura 5 anni

Il dottorato dura 5 anni

Fermo, 27 maggio 2017 - A guardarli da lontano sono universitari uguali a tutti, si fermano di fronte al portone per discutere, confrontarsi, magari condividere la preoccupazione per i prossimi esami, tra giugno e luglio. Sono studenti dell’Istituto teologico, sede di Fermo, dentro al cancello del seminario che vanta oltre 450 anni di storia. L’Istituto è qui dagli anni 60, allora erano oltre 350 i seminaristi, la sede di Fermo fa capo a quella di Ancona, ma è un luogo di altissimo livello formativo, con docenti di fama internazionale. Il direttore è don Tarcisio Chiurchiù, oggi gli studenti sono 97 e arrivano praticamente da tutti i continenti. Sono tre i livelli di studi, si arriva al dottorato con 5 anni, sono 10 esami l’anno, e si riflette sul mondo che cambia: «Sono tante le sfide della Chiesa - spiega don Tarcisio - una Chiesa che cresce, cambia e si apre al mondo. C’è il rapporto con Dio e la bioetica, la giustizia e la pace, il dialogo con le altre religioni. Qui si riflette e ci si confronta con gli altri, ci si apre al mondo approfondendo la filosofia, la psicologia, la pedagogia».

A guardarsi intorno ci sono volti che davvero arrivano dal mondo, residenti nel seminario solo 8 giovani, gli altri sono nelle comunità religiose in giro per il territorio, da Macerata ad Ascoli. Alain è della Costa d’Avorio, racconta di una chiamata a cui ha provato a resistere: «Ho 38 anni, sono cresciuto con i miei genitori e ho provato prestissimo interesse per il cammino catecumenale. Ho portato avanti i miei studi, a 24 anni ero laureato in sociologia, avevo molte offerte di lavoro. Poi però è arrivata la voce del Signore, ho provato a resistere ma la strada si è segnata da sola. La mia destinazione è stata estratta a sorte e ancora una volta ci ho visto il disegno di Dio, mi hanno mandato a Macerata e adesso sto per concludere il mio percorso di studi qui a Fermo». Alain confida che le difficoltà ci sono, qualche momento di sconforto si prova, anche qui in città: «Città complessa, poi però la strada la segna sempre Gesù, noi la consolazione l’abbiamo dentro». Il sogno è quello di partire per una missione, ovunque sarà necessario, lo stesso obiettivo di Matteo, originario di Pescara, una laurea in neurologia nel cassetto: «Io ho resistito alla chiamata per 15 anni, non credevo fosse per me. Ho provato a ribellarmi, ma il Signore mi trovava sempre. Oggi a 32 anni ho messo tutto nelle mani di Dio, mi ha dato dei talenti e a Lui li rimetto». Anche Matteo è di Pescara, e Giovanni è di Ascoli, sanno che le sfide del mondo sono tante e sono pronti a farsi carico di qualche angolo di sofferenza. Michele è di Montefortino, vive nel seminario, al suo primo anno: «Sono all’anno propedeutico, sto valutando la mia vocazione. Sto molto bene qui, è un ambiente veramente positivo. Si studia molto ma sono sereno, sarà quello che Dio vorrà».