La Fermana non molla . E punta sul fattore campo

Contro il Sestri Levante si gioca di nuovo tra le mura amiche del Recchioni. Ma stavolta bisogna vincere, i pareggi non bastano per sorpassare l’Olbia. .

La Fermana non molla . E punta sul fattore campo

La Fermana non molla . E punta sul fattore campo

Se ce ne fosse bisogno, già mercoledì alla sua presentazione ufficiale mister Andrea Mosconi aveva fatto capire quanto sarà importante la partita tra la "sua" Fermana e il Sestri Levante: "Fermo deve tornare a essere la fossa dei leoni per gli avversari, e in campo dobbiamo avere dei leoni. Feriti, perché contro il Pineto abbiamo fatto una buona gara ma non siamo riusciti a vincere, ma quando si è così si è ancora più cattivi". I liguri arriveranno al Recchioni domenica 17 alle 18:30 per la seconda gara casalinga consecutiva dei gialloblù. I tre punti contro il Pineto sarebbero stati più che giusti, visti anche i due rigori non dati, ma contro i liguri non potranno esserci scuse. Se la Fermana vuole sperare di accedere ai playout deve vincere almeno quattro partite nelle ultime sette. Attualmente la squadra di Mosconi è a -12 dalla quint’ultima e per far disputare gli spareggi salvezza serve un distacco di otto punti o inferiore tra la sedicesima e la penultima. Il sorpasso sull’Olbia appare fattibile. La vera sfida sarà rosicchiare quei quattro punti che porterebbero a un vero e proprio miracolo. Fa strano parlare così di semplici playout, ma per come si è messa la stagione sarebbe un’impresa.

La squadra è ultima da quasi cinque mesi, un groppone che non è mai riuscita a togliersi di dosso nonostante le tante occasioni. La più clamorosa quella in casa proprio contro l’Olbia e quel pareggio subito al 95esimo che rimarrà impresso per diverso tempo, in qualunque modo si concluderà la stagione. Perché la Fermana ci crede ancora? Un po’ di sana follia è da sempre nel DNA dei fermani. E poi perché quanto visto contro il Pineto con appena tre allenamenti e mezzi con il nuovo allenatore è stato più che soddisfacente. I giocatori hanno subito approcciato bene il metodo di Mosconi e lo seguono. Il piano tattico è chiaro, ma ciò che più ha contato in questo shock, come l’ha chiamato il ds Andreatini, è stata la personalità dell’allenatore. Ha dato una scossa non solo alla squadra, ma un po’ a tutto l’ambiente. Il paragone, infelice ma logico, è con il cambio Riolfo-Baldassari sul finale della stagione 2021/2022, arrivato quasi nello stesso periodo. Il mister di Potenza Picena ereditava una situazione disastrosa, più dal punto di vista mentale che tattico. Ma non è riuscito a invertire la rotta che poi si è andata a scagliare verso la retrocessione dopo i playout. Non sembra questo il caso di Mosconi. La situazione presa dall’allenatore, a livello di classifica, è di gran lunga peggiore rispetto a quella di due anni fa. Ma non è arrivato per fare Caronte, il semplice traghettatore verso gli inferi. Rimanendo in ambito dantesco, ha preso più le sembianze di Virgilio, per guidare la squadra verso il Paradiso. Ma lui, a differenza del poeta, ha tutte le carte in regola per entrarci. Nessun volo pindarico, la strada è ripidissima, e domenica va messo il primo tassello. Ma un po’ di sana follia non guasta mai.

Filippo Rocchi