La Meloni conquista i sangiorgesi

Risultato negativo della Lega, il consigliere regionale Marinangeli: "Paghiamo le scelte fatte nel governo"

Migration

A Porto San Giorgio Giorgia Meloni migliora dal 24 al 31% il risultato nazionale, mentre Letta e Salvini peggiorano il proprio passando rispettivamente da 19,1 a 17,27% il Pd e da 10,2 a 6,72% la Lega. L’elettorato sangiorgese, forse perché è alla continua mai soddisfacente ricerca di chi più e meglio potrebbe soddisfare le sue aspettative, risulta molto volubile: nelle politiche del 2018 ha attribuito i maggiori consensi al M5S (il 32,45%), alle europee del 2019 alla Lega (il 37,48%) e nelle politiche di domenica scorsa a Giorgia Meloni (il 31%). A parte questa tendenza, che FDI potesse fare incetta di consensi a Porto San Giorgio il segnale era venuto forte e chiaro alle comunali dello scorso giugno con la trionfale conquista della prima poltrona della città da parte di Valerio Vesprini, candidato di liste civiche chiaramente riconducibili alle forze politiche di centrodestra. Quindi Giorgia Meloni a Porto San Giorgio ha trovato un’amministrazione amica e il terreno fertile per incrementare il bottino di voti, che ha effettuato anche a spese del Carroccio. Come già detto, oltreché a quest’ultimo, non è andata bene neppure al Pd. Questo il commento dell’ex sindaco, Nicola Loira, che gli organi provinciale e regionale del partito avrebbero voluto vedere candidato alla camera o al senato "Una straordinaria affermazione della destra pure a Porto San Giorgio che è per tradizione uno specchio fedele della realtà nazionale. Un risultato attribuibile esclusivamente alle dinamiche di politica nazionale, un voto del tutto sganciato dal territorio e dalle sue dinamiche. Il Pd a Porto San Giorgio ha mantenuto il livello delle amministrative. Il partito ha perso sia a livello nazionale che territoriale capacità attrattiva, per cui si dovrà ripartire con delle idee guida, con risposte alle questioni che preoccupano i cittadini e una leadership riconoscibile. Con grande amarezza debbo anche registrare che questo è ancora una volta un voto di protesta perché ha penalizzato i partiti che sostengono il governo Draghi e questo è molto grave". Per quanto riguarda il risultato negativo della Lega, secondo il consigliere regionale Marco Marinangeli: "Quando si retrocede le motivazioni possono essere diverse, ma sicuramente l’aver fatto parte del governo Draghi con il Pd e il M5S è stato decisivo per il calo dei consensi. Un governo in cui ci siamo limitati a evitare tante cose negative ma forse abbiamo poco inciso in tante positive che volevamo fare e che rientrano nelle nostre linee programmatiche".

Silvio Sebastiani