La multa è di 72 euro Ma ne incassano 22

L’odissea per ottenere il pagamento di una senzione da cittadini che sono residenti all’estero

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Riscuotere 72,75 euro per verbali di accertamento per infrazioni al Codice della Strada a carico di cittadini residenti all’estero, versarne quasi 50 euro come compenso spettante alla società privata cui il Comune ha affidato la non semplice incombenza di recuperare quei crediti e, alla fine dei conti, incamerare nelle casse comunali appena 22 euro. E’ il bilancio di una operazione di riscossione assolutamente regolare in cui varrebbe il caso di dire ‘tanto lavoro, per nulla’. O quasi. Dal punto di vista tecnico e burocratico, riuscire a incamerare una simile somma, per quanto esigua, rappresenta comunque un successo, in quanto significa di essere riusciti a districarsi tra lacci e lacciuoli delle normative vigenti che, peraltro, collidono con quelle in vigore in altri Paesi europei.

Che il recupero internazionale dei crediti non sia cosa facile è fatto ampiamente noto e, a Porto Sant’Elpidio lo sanno bene visto che, quando si è trattato di rintracciare le destinatarie di verbali di oltre 200 euro comminati a donne di nazionalità straniera colte in fase di adescamento dei clienti per prestazioni sessuali a pagamento, le società specializzate incaricate di riscuotere quei crediti non hanno mai avuto vita facile. Nei casi oggetto di un recente atto del Comune, riferiti a crediti riscossi fuori dall’Italia fino a tutto il 31 agosto, le sanzioni sono legate a divieti di sosta o infrazioni simili.

Resta il fatto che dei 72 euro e qualche centesimo riscossi, nelle casse comunali finiscono pochi spiccioli. Il resto va alla società incaricata di rintracciare i destinatari dei verbali nel loro Paese di residenza.

Società che riscuote il dovuto solo quando avviene il pagamento. Non percepisce alcunché qualora, pur raggiungendo i trasgressori, questi non pagano la sanzione.

m. c.