REDAZIONE FERMO

La Società Operaia: "Salvate la rocca e le antiche mura"

Appello all’amministrazione perché non si lascino al degrado pezzi di storia della città.

La Società Operaia: "Salvate la rocca e le antiche mura"

"Salvaguardia delle testimonianze storico-architettoniche di Porto San Giorgio" è l’oggetto della lettera aperta inviata dalla Società Operaia di Porto San Giorgio a sindaco, assessori alla cultura, lavori pubblici e bilancio e alla soprintendenza archeologica regionale, per segnalare il preoccupante degrado in cui versano le maggiori risorse culturali della città, rilevando che in assenza di interventi di manutenzione rischiano di andare irrimediabilmente perdute. Il sodalizio sangiorgese, con il supporto di significative immagini fotografiche, illustra le pessime condizioni delle evidenze storiche di Porto San Giorgio, quali la Rocca Tiepolo (1267), le mura Castellane (1362), e la Salara (fine seicento). Per la Rocca Tiepolo rappresenta la necessità e l’urgenza di congrui interventi di restauro conservativo e, in qualche caso, strutturali. In particolare evidenzia che: Diverse cortine murarie denunciano un grave degrado caratterizzato da fenditure, sempre più evidenti, che in prospettiva potrebbero pregiudicarne persino la stabilità. Considerata, tra l’altro, l’utilizzazione della Rocca come contenitore di eventi ci sono esigenze di sicurezza legate all’accesso e permanenza del pubblico".

Quanto alle Mura Settecentesche fa presente che l’ultimo restauro risale al 1995, che purtroppo la perpetrazione di atti vandalici e lo sfregio delle cortine con vernici spray da parte di persone inqualificabili mortifica la rilevanza dell’insieme difensivo medievale. Di conseguenza sottolinea che: "E’ indispensabile intervenire con un restauro mirato, tra l’altro di entità molto modesta, onde evitare che il degrado prosegua con la perdita di un documento materiale risalente al 1362".Da ultimo, in merito alla Salara la Società Operaia ricorda che oltre trenta anni fa si fece promotrice della richiesta di vincolo di tutela sull’ultimo edificio seicentesco sopravvissuto, la Salara appunto, nel cosiddetto Borgo Marinaro, cuore antico della città, distrutto dalla speculazione: "Coerentemente – aggiunge – il Piano Regolatore intervenuto nel 1998, si fece carico di indicarne la destinazione d’uso come sito museale. Ciò derivava dalla necessità di istituire a Porto San Giorgio il tanto atteso Museo del Mare, ove raccogliere documentazione e manufatti della tradizione marinara". In conclusione: "L’Amministrazione intraprenda la strada dell’acquisizione della proprietà dell’edificio prima che venga trasformato nell’ennesimo condominio in spregio alla storia della città".

Silvio Sebastiani