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L’asilo Don Bosco è diventato di proprietà comunale

Nel 2000 la battaglia legale persa, il sindaco: "Grazie all’avvocato Cimino"

L’edificio che storicamente ospita l’asilo Don Bosco è ufficialmente di proprietà comunale. E’ degli ultimi giorni la consegna delle chiavi al Comune e la trascrizione di proprietà in conservatoria. La proprietà dell’edificio e la gestione dell’asilo hanno una lunga storia. La struttura venne acquistata dal podestà nel 1935 mentre l’asilo è stato gestito dalle suore fino al 2012, quando la Casa Madre di Spoleto ha deciso di non sostituire le monache e l’asilo (paritario) ha iniziato la gestione privata coordinata dal comitato parrocchiale presieduto dall’allora parroco don Gildo. La storia che lega il Don Bosco al Comune è fatta della sottoscrizione di un comodato, tanti equivoci e incontri di intenti solo rimandati negli anni. L’attuale sindaco Vincenzo Berdini, che oggi ha ottenuto la transazione di proprietà, aveva già portato avanti la stessa proposta durante il suo primo mandato intorno al 2000, quando iniziò un percorso legale che terminò con una causa persa. Discorso ripreso nel 2019, quando l’asilo – dopo la morte di don Gildo nel 2014 è stato coordinato da don Vinicio Albanesi – non è riuscito a raggiungere il numero sufficiente per il riconoscimento paritario. "Epilogo di soddisfazione per il bene del Comune – dice Berdini – a cui si è giunti grazie alla professionalità dell’avvocato Cimino e la volontà di portare a termine una giusta operazione, in cui anche don Gildo, inizialmente contrario, aveva creduto, scrivendo le sue volontà in una lettera del 2012, riportata agli atti".

Paola Pieragostini