La seconda edizione del Festival letterario "Libri a 180 gradi" si è chiusa con la presentazione del libro di Giulia Ciarapica e, a margine, dei progetti (letterari e non solo) che sono stati portati avanti durante il periodo del lockdown. Una kermesse durata 12 giorni ricchi di incontri e ospiti, con i libri al centro di tutto. Buona la cornice di pubblico che ha apprezzato le iniziative, soprattutto l’incontro con il giornalista Rai Marco Frittella e il finalista del Premio Strega, Jonathan Bazzi, arrivando a toccare anche le 100 presenze. Molti sono stati anche quelli che, comodi sul divano di casa, hanno seguito le dirette Facebook delle serate che hanno saputo intrattenere il pubblico ma che hanno anche invitato a riflettere su tematiche importanti. Dopo che lo scorso anno è stato un anno zero, quest’anno il festival è stato rimodulato nell’organizzazione ma non ha perso l’appeal e va in archivio con un segno decisamente positivo, cosa non scontata in un momento particolare dato all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Un periodo, quello del Covid-19, che resterà stampato nella memoria di tutti ma che ha anche dato vita ad un progetto letterario e narrativo che è racchiuso sotto il nome di InSem e che sta prendendo forma: un fotolibro che è frutto delle testimonianze di tutti coloro che hanno vissuto questa terribile esperienza in prima linea e che, con i loro pensieri, i loro timori e le loro speranze, hanno fatto la storia di questo lockdown. "Per la presentazione di questo progetto organizzeremo una giornata specifica più avanti – ha detto l’assessore Giulia Ciarapica – e mi preme ricordare anche le altre iniziative proposte. Penso a ‘Il mio diario dalla zona rossa’ che sarà un ebook in uscita a breve per Giaconi Editore, alle letture social con la Biblioteca Antonio Santori, alle Pillole di scienza, alle visite virtuali alla Città e alle nostre strutture museali".