Mangiare meglio e meno per la salute di tutti La lotta allo spreco alimentare è questione di civiltà

Il consumismo del cibo è una cosa molto grave per l’ambiente e anche molto importante da trattare. Lo spreco alimentare è il fenomeno della perdita di cibo ancora commestibile che si ha lungo tutta la catena di produzione e di consumo, e che caratterizza soprattutto i Paesi ricchi. Contribuisce inoltre in maniera rilevante ad una varietà di impatti ambientali a scala locale e globale: emissioni di gas serra, deforestazione, perdita di biodiversità, diminuzione di fertilità dei suoli, inquinamento delle falde acquifere e scarsità idrica. Inoltre una grandissima parte del cibo si spreca durante il processo di produzione degli alimenti. Solo in Italia il valore dello spreco alimentare si aggira intorno agli 8 miliardi di euro ogni anno e la quantità di cibo che finisce nella spazzatura è pari a circa 300 mila tonnellate, mentre in Germania e Regno Unito è pari a 892 e 859 grammi. Gli Stati Uniti sembrano incorreggibilmente portati allo spreco. Se gli americani mangiassero meglio risparmierebbero fino a 50 miliardi di dollari all’anno ed entro il 2030, molti di loro saranno obesi. Migliaia di persone affamate corrono ai ristoranti fast food di McDonald’s, con il rischio di compromettere la salute dell’organismo attraverso l’acquisto e il consumo di hamburger, che potrebbero far ammalare la gente se prodotti con ingredienti chimici e nocivi, e camuffati come alimenti irresistibili per il benessere di tutte le persone. Il fegato, i reni e il cuore vengono gravemente danneggiati dal consumo di certi alimenti che tendono a superare le 1.000 calorie, con irresponsabilità sociale a danno della salute di tanti e fedeli clienti. Nel 2012, McDonald ha detto che si riforniva di carne a Central Valley Meat, luogo temporaneamente chiuso a causa di una serie di video che mostrano mucche picchiate e lasciate agonizzare.

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