Maxi centrale sul Tenna. Ma i cittadini dicono ’no’

L’impianto produrrà biometano e arriva prima di un allevamento intensivo. L’esortazione al Comune: "Intervenite e verificate, avrà un impatto sul territorio".

Maxi centrale sul Tenna. Ma i cittadini dicono ’no’

Maxi centrale sul Tenna. Ma i cittadini dicono ’no’

Ad insospettire i cittadini sono state le indagini geologiche avviate in un’ampia area agricola finora incontaminata in zona San Marco alle Paludi, sull’ansa del Tenna e, appreso il motivo di queste operazioni, si è scatenata una reazione corale dei residenti nella zona e dei territori che si affacciano sul Tenna e attigui a quell’area: "Sta per sorgere dal nulla una centrale che produce biometano utilizzando 5400 tonnellate annue di letame di pollo: 2 ettari di superficie tra cisterne di stoccaggio, compostatori e aree asfaltate di carico/scarico" informa il comitato di cittadini di Fermo ma anche di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano (i cui amministratori, anch’essi ignari, hanno già avuto un incontro con i residenti) costituito per contrastare un’operazione imponente e impattante che stava prendendo forma in un silenzio generale. Sconcertante, per il Comitato intercomunale apprendere dall’accesso agli atti che il progetto "di iniziativa privata, è stato presentato nel marzo 2023, con una semplice Scia e, in assenza di dinieghi nei 30 giorni successivi, di richieste di sospensioni e/o di integrazioni da parte del Comune di Fermo, secondo la procedura semplificata del ‘silenzio assenso’ potrebbe già essere realizzato". Un progetto "passato sottogamba al Comune – prosegue il Comitato annunciando esposti –. Si resta basiti nel constatare che un simile insediamento, di notevole impatto territoriale, sociale, ambientale e di salute pubblica rischi di essere realizzato senza alcuna autorizzazione esplicita e senza averne preventivamente informato il territorio e i Comuni limitrofi".

L’impianto prevede ’cupole dei 3 biodigestori alte come un palazzo di 4 piani e 20 m di diametro; una vasca da 26 m per il contenimento del letame liquido a cielo aperto, altri volumi accessori che rischierebbero di essere realizzati senza uno straccio di atto autorizzativo, lì dove il Prg prevede ‘interventi finalizzati alla riqualificazione ambientale e al mantenimento delle sue caratteristiche peculiari coerenti con la costituzione di un parco fluviale intercomunale’. Un sito dove è previsto l’arrivo di 8mila tonnellate annue di materia prima in decomposizione, con un andirivieni quotidiano di mezzi pesanti e cattivi odori". Inoltre, la centrale sarà realizzata prima (non dopo e dunque ‘in funzione di’) di un allevamento intensivo di pollame o maiali. L’esortazione al Comune di Fermo è di "intervenire immediatamente in autotutela sospendendo l’attività edilizia per approfondire e verificare la sussistenza delle condizioni per la procedura semplificata adottata per la centrale e garantire tutti i passaggi nelle opportune sedi per verificarne l’opportunità, visto l’impatto che ne deriverà per il territorio".

Marisa Colibazzi