"Meno aiuti ai bisognosi, la gente ha paura"

Appello dell’associazione Il Ponte: "C’è incertezza sul futuro, le persone sono prudenti e gli ultimi rischiano di diventare spazzatura"

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L’aiuto agli altri, la costruzione della dignità per tutti, l’attenzione agli ultimi, sono le priorità dell’associazione di volontariato il Ponte, l’unica realtà del territorio che gestisce una mensa sociale e un servizio guardaroba e doccia per i poveri. Il Comune di Fermo ha riconosciuto il valore di un’esperienza che va avanti da sempre e ha rinnovato la convenzione con l’associazione ancora fino al 2025, con un supporto di circa 65 mila euro. Risorse importanti, preziosissime, oggi che tutto si complica anche qui. Il presidente del Ponte Silvano Gallucci, spiega che stanno arrivano anche qui le grandi bollette, la luce è triplicata ed è un salasso che pesa 1.340 euro, nei primi sei mesi del 2022 sono già state spese le stesse cifre in bollette per l’intero 2021: "In prospettiva possiamo dire di essere davvero in difficoltà, visto anche l’aumento continuo delle materie prime e degli alimenti. A dominare in realtà è un senso di incertezza, non si riesce a capire come programmare il prossimo futuro". La mensa non è stata ancora riaperta ai pasti in presenza, ancora troppo limitati gli spazi per accogliere in sicurezza tutte le persone che fanno richiesta: "Ad oggi forniamo circa 60 borse alimentari al giorno, dopo un’estate di relativa calma si sta riprendendo con una fortissima richiesta. Le persone si sono chiuse, sono arrabbiate, preoccupate, non sono più solidali, si cerca di sopravvivere come si può. Assistiamo anche molte famiglie di ucraini, pure loro confusi, sono alla ricerca di abiti pesanti perché ragionano con le temperature di casa loro, noi cerchiamo di far fronte alle richieste con quello che abbiamo". Paradossalmente, la crisi del Covid si è affrontata meglio: "Avevamo l’impressione che le coscienze si smuovessero, che si facesse attenzione ai poveri e c’erano comunque delle certezze da cui ripartire, il vaccino o le cure o che so io. Oggi non c’è più certezza, a tutti i livelli, la gente si è chiusa ed è prudente, aiuta meno e gli ultimi rischiano di diventare spazzatura". Secondo Gallucci oggi è più urgente che mai un cambio culturale: "Lo dico da anni e oggi è indispensabile tornare all’essenziale, capire quello che conta davvero, riconoscere il necessario e il superfluo. Dobbiamo ravviare a garantire il cibo e gli abiti a tutti, anche a Fermo abbiamo casi estremi che vanno affrontati con decisione. Torniamo con i piedi per terra, ci aspettano tempi duri, vedo una perdita di valori, non siamo più appassionati a niente, siamo pronti a giudicare e condannare. A tutti dico invece di venire ad aiutarci, mettiamoci al servizio l’uno dell’altro, di questo abbiamo bisogno. E’ il momento di aiutare chi ha meno e dare dignità a tutti".

Angelica Malvatani