Milleproroghe 2018, salta il finanziamento per Lido Tre Archi

Il sindaco Calcinaro contro il decreto approvato in senato: se lo bloccano, restituisco la fascia

Il sindaco Paolo Calcinaro

Il sindaco Paolo Calcinaro

Lido Tre Archi (Fermo), 9 agosto 2018 - "Una scelta scellerata, una decisione inspiegabile». La notizia che nel decreto Milleproroghe, approvato due sere fa in Senato, ci sia anche lo stop ai finanziamenti per le periferie di tante città tra cui Fermo con la problematica Lido Tre Archi, è arrivata al sindaco Calcinaro mentre assisteva a una gara del Palio.

Subito sono cominciati i messaggi tra primi cittadini, tra chi gridava allo scandalo e chi si mostrava meno pessimista. «Nella sostanza – spiega Calcinaro – si è deciso di congelare per ora e per almeno due anni quei progetti previsti per le periferie problematiche da riqualificare, si parla di 97 progetti che però riguardano diversi comuni visto che sono studiati anche per aree metropolitane. L’amarezza è anche nel fatto che si è proceduto con una scelta tanto scellerata senza coinvolgere per niente l’associazione nazionale comuni che pure mai si è sottratta al confronto. Per noi si tratta di un progetto di circa 9 milioni di euro».

Dal Governo emerge che la scelta di dirottare quelle risorse, circa 2 miliardi e 600 milioni, va nella direzione di sbloccare le risorse per circa 8mila comuni. «Il rischio però – sottolinea Calcinaro – è che si arrivi all’effetto mancia per tanti comuni, senza risolvere le problematiche di periferie che incidono non solo su quelle aree ma su tutto il territorio di riferimento. La nostra Lido Tre Archi non va risolta solo per se stessa ma anche per la città e per il fermano tutto ma oserei dire anche per la zona di Civitanova. C’è già un clima diverso, sono ripartiti gli investimenti, si stava lavorando davvero su un concetto di sicurezza che passa per la riqualificazione dei luoghi, ne abbiamo parlato anche in prefettura dove è stato condiviso il piano per la video sorveglianza».

Calcinaro sottolinea che c’è ancora qualche margine di speranza: «L’impressione, o meglio la speranza è che si vogliano bloccare quei progetti che sono ancora al palo e che rischiano di tenere ferme risorse preziose, un discorso che non vale per noi che siamo già praticamente pronti con i progetti esecutivi. La cosa paradossale è che proprio ieri ci è arrivato il sollecito per la presentazione di questi progetti, da mandare a Roma entro il 15 settembre. Dunque noi andiamo avanti, guardiamo con fiducia alla data del 15 settembre, per il passaggio alla Camera del decreto, confidiamo nel buon senso degli amministratori locali del Movimento 5 Stelle e della Lega, perché facciano capire l’errore che si sta facendo».

Secondo i sindaci si aprirebbe anche la strada ad una serie di contenziosi che potrebbero bloccare ulteriormente la situazione: «Noi andiamo avanti, abbiamo già messo risorse aggiuntive, investito sul personale, su prospettive certe. Vorrà dire che se si dovesse andare avanti per questa strada scellerata vedremo con l’Anci quali decisioni adottare, io porterei la mia fascia al Prefetto per chiedere come si possano prendere in giro così i territori e cancellare con una spugna un progetto epocale, per lasciare nella storia una scelta di cattiva gestione politica».