REDAZIONE FERMO

"Racconto i miei zii morti sul Moby Prince"

Una tragedia divenuta uno spettacolo teatrale, a raccontarla Francesca Granatelli : "Erano in viaggio di nozze"

"Racconto i miei zii morti sul Moby Prince"

Fermo, 16 novembre 2022 - Una vicenda mai chiarita del tutto, una storia che fa male ancora oggi e che resta nella memoria di tutti con il suo carico di dolore. Il 10 aprile del 1991, il traghetto Moby Prince, partito da Livorno e diretto in Sardegna, ha avuto un terribile incidente nel quale hanno perso la vita ben 140 persone. Su quella imbarcazione c’era una giovanissima coppia di Sant’Elpidio a Mare che stava per vivere il suo viaggio di nozze. A raccontare una storia che oggi è anche uno spettacolo teatrale è Francesca Granatelli, insegnante di 25 anni. Giuseppina Granatelli era sua zia, aveva appena 27 anni quando è morta col suo sposo, Bruno, sul traghetto Moby Prince, il 10 Aprile 1991, quattro giorni dopo il loro matrimonio:

Bruno e Giuseppina Granatelli, freschi sposi in una foto dell’epoca
Bruno e Giuseppina Granatelli, freschi sposi in una foto dell’epoca

"I miei zii si erano imbarcati al Porto di Livorno per raggiungere la Sardegna, meta del loro viaggio di nozze, racconta Francesca, I ragazzi della mia età non sanno cos’è accaduto quella notte al largo del Porto di Livorno, non sanno che sono morte 140 persone né tantomeno che quell’incidente è la più grande sciagura della marina civile italiana dal secondo dopoguerra. Qualcuno, sentendo parlare della nave traghetto Moby Prince, forse ricorderà l’incendio o l’equipaggio che era distratto dalla partita di calcio Barcellona - Juve o addirittura la nebbia che, dall’ultima inchiesta parlamentare, è emerso non esserci mai stata. Tutte notizie basate sulle iniziali supposizioni che furono formulate all’epoca dei fatti per giustificare un incidente che non sarebbe dovuto avvenire perché il Moby Prince non avrebbe dovuto entrare in collisione con la petroliera Agip Abruzzo quella sera del 1991. Dall’ultima inchiesta parlamentare è stato stabilito che, quella sera, c’era una terza nave, che non è mai stata identificata, che ha interrotto il tragitto che il Moby Prince aveva intrapreso e che, a causa di quest’ultima, è stata costretta a deviare la sua rotta urtando la petroliera".

Lo spettacolo ha visto la partecipazione delle associazioni dei famigliari delle vittime e vuole essere occasione per sensibilizzare sulla vicenda. Purtroppo il terremoto della scorsa settimana ha causato il rinvio dell’evento che avrebbe visto coinvolte le scuole di Sant’Elpidio: "L’assessore alla Cultura, Michela Romagnoli, ha voluto fortemente questo spettacolo, mossa dal ricordo di mia zia Giuseppina, che ha conosciuto di persona e che ricorda ancora oggi con affetto. Invito inoltre il neosindaco, Alessio Pignotti, a venire a Livorno per vedere con i suoi occhi la lapide con i nomi delle 140 vittime e a dimostrare che il Comune di Sant’Elpidio a Mare ci è vicino e che tiene al ricordo di una sua concittadina, mia zia Giuseppina, che viveva in via Piemonte e che aveva studiato presso l’istituto professionale Ezio Tarantelli. Io sono nata che mia zia già non c’era più, ma sono cresciuta nel suo ricordo di donna determinata, allegra e piena di vita. I miei nonni ormai sono morti e non sapranno mai cosa è accaduto davvero quella sera mentre le speranze di mio padre che si sappia più di quanto non conosciamo già iniziano a vacillare e non posso biasimarlo. Mia zia Giuseppina ci manca ogni giorno e questo dolore non passerà mai. L’unica cosa che mi allevia è che, seppur giovane, ha lasciato un ricordo indelebile nelle vite delle persone che ha conosciuto e sono fiera di somigliarle perché sento che lei può vivere ancora attraverso di me e rendere la sua assenza presenza".