
Indagine lampo dei carabinieri, il battibecco nato il giorno precedente e poi la vendetta pianificata. Adesso le famiglie della zona hanno paura: "Quel parco giochi è sempre stata una piccola oasi per i nostri figli".
Hanno un nome e un volto i due 16enni che nei giorni scorsi hanno massacrato un coetaneo a pugni, calci e colpi di kickboxing. I carabinieri, con un’indagine lampo, hanno denunciato alla Procura dei Minori di Ancona i due giovanissimi, un marocchino e un albanese, per lesioni personali aggravate in concorso tra loro. Gli investigatori dell’Arma, dopo aver ascoltato le testimonianze dei ragazzini e di alcuni genitori presenti, si sono immediatamente messi all’opera e hanno individuato i due 16enni nel giro di 24 ore, dando una risposta rapida ad un episodio che ha provocato un certo allarme sociale.
Sulla vicenda il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha espresso tutta la sua solidarietà alla famiglia e al ragazzo vittima del barbaro pestaggio: "Mi dispiace fortemente e spero di poter esprimere al più presto tutta la mia vicinanza direttamente al padre, alla madre e alla vittima. E’ un episodio deprecabile che non fa parte della cultura di questa città, ma trovo positivo che i carabinieri siano immediatamente risaliti all’identità degli aggressori, che saranno chiamati a rispondere del grave e vigliacco reato commesso ai danni del minore. Questa vicenda, come altre, non va sottovalutata e insieme dobbiamo restare vigili per evitare che certi episodi non si ripetano".
Anche i genitori che risiedono nei pressi del parco giochi e del campo da calcetto di via Mannocchi Tornabuoni, dove si è consumato il pestaggio, hanno espresso la loro solidarietà al minore aggredito e alla sua famiglia, ma sono preoccupati: "Quel parco giochi è sempre stata una piccola oasi sicura per i nostri figli e per bambini e ragazzi di tutte le età, tanto più che è collocata nei pressi della caserma dei carabinieri. Venire a conoscenza di un episodio del genere crea ansia e preoccupazione. Uno di noi ha assistito da lontano alla spedizione punitiva e ha raccontato che si è trattato di un’azione fulminea durante la quale non c’è stato neanche il tempo di intervenire. In pochi attimi qui due ragazzi hanno colpito con raffiche di pugni e calci la vittima anche quando era inerme a terra. Poi sono scappati".
Secondo la ricostruzione degli inquirenti si sarebbe trattato di una vera e propria esecuzione per vendicarsi di uno sgarbo subito al campo di calcetto, una spedizione punitiva premeditata contro il minorenne di Fermo colpevole di aver battibeccato con un coetaneo marocchinino. Poi, il giorno seguente, la barbara aggressione a calci, pugni e mosse di kickboxing, con la complicità dell’altro ragazzo albanese, che ha fatto finire la vittima al pronto soccorso in gravi condizioni.
Le ruggini, secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, che indagano sull’inquietante storia, sarebbero iniziate il giorno precedente quando, durante una partita tra ragazzini, tutti di età introno ai 12 e 13 anni, il 16enne marocchino avrebbe avuto atteggiamenti prevaricatori nei confronti chi stava giocando. La vittima, più grande di loro, si sarebbe schierata a favore dei più piccoli e questo non era piaciuto ai quel ragazzo straniero, che se la sarebbe segnata al dito e avrebbe meditato la fredda vendetta, chiedendo aiuto ad un suo amico. Al minore che ha subito l’aggressione, sono state riscontrate due fratture alla mandibola e la rottura di diversi denti. Una situazione preoccupante, che ha reso necessario il trasferimento del ragazzo all’ospedale regionale "Torrette" di Ancona per un delicato intervento di chirurgia maxillo facciale.
Fabio Castori