Nuovo ospedale, la grande lentezza

A Sant’Elpidio a Mare si continua a rimandare da oltre un anno, Misercordia: "Avanti con grandi difficoltà"

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La data originaria per il trasferimento dei 9 medici di base attivi in città all’interno dell’ex ospedale cittadino, pronto a divenitare il nuovo Ospedale di comunità, era giugno 2021: una scadenza di volta in volta rimandata. L’ultima data prevista con buon margine di attendibilità era il 31 luglio: oggi. ‘Era’, per l’appunto, perché di fatto gli spazi dell’ex pediatria non sono ancora pronti: mancano le porte, mancano le vetrate che fungono da divisorio per gli spazi riservati alle segreterie, deve ancora essere completato il controsoffitto ma "la buona notizia è che almeno le finestre le hanno appena installate" confida il dottor Paolo Misericordia cui abbiamo chiesto delucidazioni su questi continui e logoranti posticipi. Benvenga la posa in opera delle finestre: un piccolo passo avanti, ma non sufficiente per evitare l’ennesimo slittamento della consegna dei locali, ora fissata al 31 agosto. Sempre che la pausa agostana non costringa all’ennesimo rinvio, anche se già nel mese di luglio pare che i lavori siano stati fermi per un paio di settimane. Un procedere alquanto approssimativo per la tanto decantata ‘casa di comunità’, progetto unico nel fermano (se non nelle Marche) che, nonostante sia ancora di là dal diventare realtà, è già stato utile pretesto per passerelle politiche a sfondo elettorale, con buona pace dei medici di base elpidiensi coinvolti in questa operazione che cominciano ad accusare stanchezza, rammarico e disappunto: "Stiamo andando avanti con grandi difficoltà perché dobbiamo anche gestire le contrattualistiche con i locali in cui ci troviamo attualmente e qualcuno di noi comincia anche ad avere dubbi e a riflettere sull’intera operazione – commenta Misericordia –. La situazione rischia di sfilacciarsi, ma deve essere chiaro che o ci andiamo tutti e 9 o non se ne fa niente. Confido che assolutamente entro il 31 agosto si riesca a stare dentro quei locali. Abbiamo dovuto anche inviare solleciti ufficiali e diffide, soprattutto per tutelarci". In vista del trasferimento sono stati acquistati arredi, sono state disdette le locazioni degli attuali ambulatori, sono stati approntati tanti passaggi indispensabili per cui diventa a dir poco difficoltoso fare un passo indietro qualora la ‘casa di comunità’ non si concretizzi. Anche l’amministratori comunale stann sollecitando il termine dei lavori.

Marisa Colibazzi