
Così i protagonisti del film Blue e la polizia mettono in guardia i giovani "Mai demonizzare il sesso, ma spiegare la verità" consiglia Rocco Siffredi .
"C’è grande attrazione verso i soldi facili e la visibilità che piattaforme come Only fans permettono, ma le ragazze non si rendono conto che le loro immagini gireranno ovunque in rete e possono rovinare la loro vita, è necessario far conoscere i pericoli e renderle consapevoli", così Rocco Siffredi ha messo in guardia le giovani ragazze sui pericoli delle piattaforme per adulti, all’incontro organizzato da Fondazione Marche Cultura Marche Film Commission a Tipicità, in occasione delle riprese a Fermo del film internazionale "Blue" prodotto dalla Camaleo, che nella trama denuncia i pericoli della rete. "Il messaggio che voglio lanciare con Blue non è giudicante, serve ad informare soprattutto le tante ragazze che, molto spesso per ingenuità e disinformazione, si approcciano a queste piattaforme credendo di fare le contents creators o le influencers ma in realtà fanno pornografia con tutti i rischi che ne consegue", ha spiegato la regista del flim Blue Eleonora Puglia.
Alexia Cozzi è l’attrice protagonista del film, Luce, Siffredi interpreta il papà della ragazza alle prese con una situazione di criticità: "Luce si trova in un momento della sua vita in cui fa delle scelte e purtroppo ho scoperto che ci sono tante Luce nelle case degli italiani e di tutto il mondo che si chiudono in camera e con il loro telefonino si approcciano a queste piattaforme con molta ingenuità, pensando erroneamente di non fare nulla di pericoloso", ha raccontato l’attrice. "Per la Polizia di Stato questa è un’iniziativa preziosa - ha affermato il dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per le Marche, vice questore aggiunto Lorenzo Sabatucci - è necessario dare ai giovani una maggiore informazione sui rischi e pericoli che si corrono entrando nelle piattaforme per adulti. Un’attività di prevenzione che noi svolgiamo sul territorio e che deve essere condivisa sempre più dalle scuole, dagli educatori e dalle famiglie. il tema dell’oblio dei video all’interno della rete è molto serio e non tutti i giovani ne comprendono a fondo il significato".
Tra i presenti all’incontro Roberto Proia, sceneggiatore del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa" che racconta la storia di Andrea Spezzacatena, la prima giovane vittima riconosciuta di bullismo e cyberbullismo: "Grazie al nostro film tanti ragazzi hanno trovato il coraggio di denunciare, le parole hanno ucciso Andrea ma se avesse deciso di confidarsi, altre parole lo avrebbero potuto salvare". Dall’ incontro è emersa l’importanza di superare una sorta di vergogna da parte di educatori e famiglie a parlare chiaramente di sessualità con i ragazzi, prima che la conoscano in maniera errata da falsi messaggi illusori. "Mai demonizzare il sesso, ma spiegare la verità", e il consiglio finale di Rocco Siffredi. "Il cinema è un potente mezzo per trasmettere messaggi sociali che creano informazione e consapevolezza ed è anche l’obiettivo del film internazionale "Blue", un esempio di come si possa utilizzare una forma d’arte per affrontare e sensibilizzare su temi importanti", ha sottolineato Andrea Agostini, presidente di Marche film commission.