"Omaggio al sacrificio di mio padre"

Montottone, in via Vittorio Emanuele II la pietra di inciampo intitolata all’internato Mario Corradetti

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È stata una cerimonia semplice, ma ricca di emozioni, quella che si è tenuta ieri mattina a Montottone, al numero civico 6 di via Vittorio Emanuele II. Sul selciato della strada è stata istallata e scoperta la ‘Pietra d’inciampo’ intitolata a Mario Corradetti fatto prigioniero dalla Luftwaffe a Larissa (Grecia), e deportato in vari campi di concentramento nazisti in Germania tra cui Sandbostel e Wietzendorf fino al settembre 1945. Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco Giovanni Carelli, rappresentanze civili e militari del territorio, una delegazione dell’Anpi di Fermo, nell’occasione è stata letta anche una lettera del Prefetto che per impegni già assunti non ha potuto partecipare all’evento, alcuni bambini delle scuole provvisti di tricolore oltre ai cittadini che hanno voluto presenziare. "Questo vuole essere un simbolo rivolto a mio padre Mario, a tutti gli Internati militari italiani – commenta il maestro Rossano Corradetti –. Il vostro ‘No’ pronunciato con convinzione vi è costato caro. Siete stati fatti prigionieri, deportati e internati. Avete sofferto le pene della prigionia con dignità e spesso siete andati incontro alla morte. Avete passato notti insonni e giornate dure colpiti dai calci del fucile alla schiena stramazzando al suolo. Avete sopportato soprusi degli aguzzini nazisti. Avete patito la fame, il freddo, le ingiustizie dei carnefici. Cari internati militari italiani, molti di voi non ce l’hanno fatta, riposate nel suolo tedesco. Vi ricordo con gratitudine". Non meno significative le parole del sindaco. "Una giornata importante – dichiara Giovanni Carelli – ricordiamo fatti del passato che sembrano pericolosamente presenti anche oggi. Mario Corradetti è riuscito a sopravvivere trascinando nel suo animo la devastazioni di quegli anni e suo figlio Rossano, si sta facendo coraggiosamente portavoce di questo ricordo. Montottone oggi si è aggiunto a tantissimi altri comuni impegnati a ricordare questi eventi".

Alessio Carassai