Omicidio di Fermo, il figlio: “Mamma nel sangue e papà sotto choc”

Oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo dell’85enne trovata morta in camera da letto. Il marito, ricoverato in Psichiatria, è indagato per omicidio

Omicidio di Fermo, la casa della tragedia (foto Zeppilli)

Omicidio di Fermo, la casa della tragedia (foto Zeppilli)

Fermo, 27 febbraio 2023 – È stato ricoverato nel reparto di Psichiatria del Murri, Giovanni Petrini, l’87enne di Capodarco di Fermo che sabato sera ha ucciso Giuseppina Traini, la moglie di 85anni, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto nell’abitazione dei coniugi.

L’uomo, da quando è stato trovato dal figlio sulla scena del delitto, non si è più ripreso ed è caduto in una sorta di stato catatonico: ha gli occhi sbarrati, non parla e non ricorda nulla. È probabile che, dopo aver ucciso la moglie, abbia tentato di suicidarsi infliggendosi dei colpi con lo stesso coltello da cucina utilizzato nel corso del raptus omicida. I sanitari del 118 che lo hanno soccorso, infatti, hanno riscontrato diverse ferite alle braccia riconducibili all’arma da taglio. Sulla tragedia socio familiare, perché è solo di questo che si può parlare, indaga la polizia, coordinata dal sostituto procuratore di Fermo, Francesca Perlini.

Un omicidio efferato senza una spiegazione apparente quello commesso da Giovanni Petrini, nei confronti della moglie Giuseppina Traini

“Quando sono entrato in casa mi sono trovato di fronte a quella scena che non dimenticherò per tutta la vita", ha detto uno dei due figli della vittima: "Mio padre era sotto choc e mia madre era distesa sul letto coperta di sangue". Insieme con il fratello, sabato sera, è stato portato in questura per essere interrogato tutta la notte allo scopo di ricostruire la situazione familiare in cui si è consumato il dramma.

Gli inquirenti non hanno dubbi sull’autore del delitto, ma questa mattina il magistrato inquirente conferirà l’incarico ai medici legali che dovranno effettuare l’autopsia per stabilire con certezza le cause del decesso.

La prima ispezione cadaverica ha rilevato sul corpo della vittima ferite al collo, al volto e all’addome, ma gli specialisti della polizia scientifica non escludono a priori che il marito della vittima possa anche aver cercato di soffocarla per evitare che si lamentasse. Secondo gli investigatori, Petrini potrebbe aver avuto una reazione violenta a causa delle condizioni di salute in cui versava la moglie, che ultimamente era costretta a letto e ad indossare un busto per alcune fratture alle costole e ad una vertebra riportate nel corso di una caduta.

Il delitto, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato consumato poco prima dell’ora di cena, ma a lanciare l’allarme, intorno alle 21, è stato uno dei due figli dei coniugi che, giunto a casa dei genitori si è trovato di fronte a una scena agghiacciante: la madre era distesa sul letto della sua camera in un lago di sangue, mentre il padre era in uno stato di completa incoscienza. Sul posto sono immediatamente intervenuti la polizia e i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.