Fabio Castori
Cronaca

Omicidio di Terni, il folle aggressore: un passato a Fermo nella banda degli scippi

Ha ucciso un uomo con una bottigliata. Per anni in città con la madre, aveva picchiato Don Veccerica FOTO/VIDEO Ucciso con una bottigliata

Amine Aassoul e David Raggi

Fermo, 14 marzo 2015 - Aveva vissuto a Fermo con la madre da quando era poco più che un ragazzino, il 29enne arrestato a Terni (foto e video) dalla polizia, con l’accusa di aver ucciso con una bottigliata il 27enne David Raggi.  Amine Aassoul, di nazionalità marocchina, era già stato arrestato da carabinieri e polizia di Fermo per ben tre volte negli anni scorsi. Il 29enne, definito dagli inquirenti un violento dedito all’uso di alcol e cocaina fin da quando era appena maggiorenne, era stato espulso dal questore di Ascoli Piceno ed era stato rispedito in patria proprio a seguito dei crimini commessi (alcuni anche nel Maceratese).

Il marocchino era il componente della banda degli scippi che, circa sette anni fa, aveva terrorizzato le vecchiette di Fermo e Porto San Giorgio. Aveva messo a segno decine di rapine, tra cui quella avvenuta nella chiesa di San Giorgio ai danni di don Davide Veccerica. In quell’occasione aveva aggredito e picchiato violentemente il prete, per poi impossessarsi del denaro. 

Il giovane, ironia della sorte, era stato arrestato per ben due volte dagli uomini del Commissariato di Fermo, allora diretto dal commissario Giuseppe Taschetti, lo stesso che, ora a capo della squadra volante di Terni, lo ha fatto finire in manette ieri. Aassoul, da un anno circa, viveva stabilmente a Terni e di recente aveva fatto ricorso contro la decisione di respingere la sua richiesta di asilo politico in Italia.

Lo straniero era quindi in attesa di una decisione in merito. Il marocchino era arrivato in Umbria dove aveva raggiunto la madre sposata con un uomo del posto. Aassoul era tornato in Italia nel maggio dell’anno scorso, sbarcando a Lampedusa. La sua richiesta di asilo politico era stata respinta a ottobre e la squadra volante di Terni gli aveva notificato la decisione. Il marocchino aveva però fatto ricorso nei 30 giorni previsti ed era in attesa di una decisione in merito. 

L’omicidio si è consumato nella notte tra giovedì e venerdì. Secondo la ricostruzione, Raggi è stato ucciso dopo che Aassoul si è scagliato contro dei passanti, impugnando una bottiglia rotta, per poi infierire contro il ternano. Pare fosse stato allontanato da un locale proprio per il suo fare molesto. A quel punto, furioso, se la sarebbe presa con la gente che passava, uccidendo appunto con una bottiglia rotta il 27enne, un informatore farmaceutico e volontario del 118. Un ragazzo tranquillo, che frequentava spesso con gli amici i locali lì intorno.