Ospedale di Fermo nel mirino, ecco cosa non funziona

Reparti, ingresso e tanto altro: le segnalazioni di Cittadinanzattiva e Tribunale diritti del malato nelle mani del direttore dell’Area Vasta

I referenti delle due associazioni  che tutelano personale e utenti della struttura

I referenti delle due associazioni che tutelano personale e utenti della struttura

Fermo, 17 novembre 2019 - Sono sentinelle per ascoltare gli umori di chi è costretto a passare all’ospedale Murri, ricevono proteste e malumori, difficoltà ma anche buone notizie. Il Tribunale per i diritti del malato e Cittadinanza attiva hanno la sede proprio all’ingresso dell’ospedale. Le associazioni parlano di un impegno ormai storico che si apre a una nuova fase. «Da qualche tempo è partito un nuovo dialogo con l’Area Vasta 4 – spiegano i responsabili del tribunale del malato, Michela Lunesu e Bruno Nepi – abbiamo avuto numerosi incontri recentemente nel corso dei quali il direttore, Licio Livini, ha assunto impegni importanti e in qualche caso è già intervenuto per risolvere situazioni di disagio antiche».  

I volontari hanno segnalato le condizioni in cui versavano l’ingresso dell’ospedale e il terrazzino lato scivolo, sporchi e poco curati, così come difficili sono le condizioni di alcuni ascensori, spesso mal funzionati e con la numerazione interna poco chiara: «Abbiamo segnalato anche – spiega Nepi – le condizioni degli spogliatoi del personale che non hanno adeguati sistemi di sicurezza, oltre alla presenza di guano di piccioni su diverse terrazze visibili. L’azienda è già intervenuti in questi giorni sulle situazioni più significative, ma abbiamo anche rilevato mancanza di privacy per i pazienti in certi reparti, la scarsa organizzazione delle carrozzine in giro per l’ospedale, posizionate senza criterio, così come la scarsissima possibilità di informarsi che c’è. Sarebbe utile, ad esempio, che in portineria ci fossero persone in divisa e che potessero anche muoversi per accompagnare in casi particolari verso i servizi offerti. Così come al Cup sarebbe importante ci fosse un impianto interfonico che potesse dare informazioni all’utenza».  

Il Tribunale del malato vigila anche sulle condizioni di pulizia delle stanze dei degenti e dei bagni, sollecitando alla sostituzione delle griglie di aereazione che andrebbero sostituite più spesso: «Allo stesso modo abbiamo rilevato che la situazione delle liste d’attesa è tutt’altro che risolta – spiega ancora Nepi – c’è ancora una situazione drammatica che sembra del tutto sottovalutata, così come è mal gestita l’attesa delle persone fuori dai vari ambulatori. Serve chiarezza e un rapporto più sereno e cordiale tra tutti noi, per arrivare davvero a dei risultati. Crediamo che oggi, forse per la prima volta, l’azienda si sia aperta nei nostri confronti e ci abbia assicurato ascolto e grande attenzione, Livini ha preso parte agli incontri, insieme con la direttrice padovani e i tecnici, con noi hanno percorso l’ospedale e le criticità che abbiamo rilevato, speriamo di arrivare ad una soluzione complessiva in tempi rapidi».