Post galeotto di Maurizi Bocche cucite in Comune

L’amministrazione comunale, a partire dal sindaco Alessio Pignotti, ha ritenuto di doversi prendere tutto il tempo necessario per mettere a punto una adeguata e puntuale comunicazione pubblica (attesa per oggi e rinviata, forse, a domani) a commento dell’increscioso episodio del post ‘malandrino’ pubblicato sulla pagina Facebook dell’assessore Paolo Maurizi che, ha preso le distanze dal contenuto, parlando di un caso di hackeraggio. Nel post comparso domenica sera, si narra di incarichi affidati a due aziende locali, a chiamata (trattandosi di importi di neanche 11mila euro complessivi), di come sono state portate avanti le procedure, pur in assenza dei documenti richiesti dalla norma (che, in un caso, potevano essere prodotti anche in un secondo momento, mentre nell’altro, si ipotizzava la fatturazione ad azienda terza). Nel frattempo, l’imbarazzante contenuto del post (evidentemente destinato alla chat interna alla giunta), rimosso ma non abbastanza velocemente da impedire che venissero effettuati screenshot, ha avuto larga diffusione sui social e non solo, prestandosi a commenti di vario genere, oltre ad aver suscitato l’interesse del gruppo del Pd che si prepara a presentare una interrogazione al sindaco, ritenendo "di una gravità inaudita" il contenuto di quello scritto e poco credibile la giustificazione addotta da Maurizi.