Premiati gli alunni con la borsa di studio . Lina Cinque Verducci

Il diario di un prigioniero inglese a Servigliano durante la Seconda Guerra Mondiale è al centro della Borsa di studio Lina Cinque Verducci, premiando studenti per la ricerca sulla storia del campo.

Premiati gli alunni con la borsa di studio . Lina  Cinque Verducci

Premiati gli alunni con la borsa di studio . Lina Cinque Verducci

Il diario di Robert Dickinson, prigioniero inglese nel campo di Servigliano durante la seconda guerra mondiale, diventa l’oggetto di studio per l’ottava edizione della Borsa di studio Lina Cinque Verducci. Il premio istituito dalla famiglia Verducci e dell’associazione ‘Casa della Memoria’ di Servigliano per ricordare Lina Cinque Verducci, scomparsa prematuramente e fra le fondatrici della ‘Casa della Memoria’, fra le prime a credere nell’importanza storica del campo di Servigliano oggi ‘Parco della Pace’ divenuto monumento nazionale. Da 8 anni la borsa di studio premia gli studenti dell’Isc di Falerone che svolgono lavori di studio e ricerca sulla storia del campo di prigionia. Dopo i saluti istituzionali di Carlo Verducci, del senatore Francesco e Luigi Verducci, rispettivamente marito e figli di Lina Cinque Verducci, del sindaco Marco Rotoni, il presidente della ‘Casa della Memoria’ Giordano Viozzi ha premiato i vincitori di quest’anno. Il premio del valore di 500 euro in buoni acquisto per materiale didattico, è andato alle classi 3E e 3F della scuola media di Servigliano, per aver studiato, trascritto e recitato le poesie dei prigionieri del campo di Servigliano, riportate nel diario di Robert Dickinson, prigioniero inglese dal 43’ al 44’ del campo di prigionia di Servigliano, deceduto il 3 marzo del 45’ come partigiano in Italia, che aveva tenuto un diario con all’interno disegni, racconti e poesie dei suoi commilitoni. Un premio speciale è andato alla classe 3A delle elementari di Servigliano, gli alunni prendendo spunto dal diario di Dickinson, hanno scritto 8 racconti ‘8 biografie dell’orso Otto’, in cui i bambini raccontano la storia di Otto, un orsacchiotto tedesco durante la seconda guerra mondiale e del suo padrone un bimbo ebreo di nome David, separati dalla guerra, in questo caso però c’è un bel lieto fine.

Alessio Carassai