Prestazioni sessuali al centro estetico, due donne denunciate

Centro estetico a Campiglione scoperto come casa a luci rosse. Carabinieri denunciano due donne cinesi per sfruttamento della prostituzione. Clientela varia, con prestazioni sessuali offerte "in nero". Attività sanzionata per varie violazioni. Arma impegnata nel far rispettare le normative per la sicurezza dei cittadini.

Prestazioni sessuali al centro estetico, due donne denunciate

Prestazioni sessuali al centro estetico, due donne denunciate

Sembrava un normale centro estetico, ma in realtà era una sorta di casa a luci rosse dove venivano fornite anche prestazioni sessuali. La scoperta è stata fatta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Fermo al termine di una mirata attività info investigativa finalizzata al contrasto della prostituzione. I militari dell’Arma hanno denunciato per sfruttamento della prostituzione due donne cinesi di 57 e 46 anni, che gestivano l’attività a Campiglione. Durante le indagini condotte sull’esercizio, gli investigatori hanno accertato che le due donne, all’interno del centro, facevano praticare massaggi sessuali ed erotici ad altre giovani connazionali di età compresa tra i 30 e i 40 anni.

I carabinieri hanno appurato che la clientela era tutta proveniente dalla provincia e di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Un particolare curioso è che alcuni giovanissimi usavano regalare un buono massaggio ad amici in occasione del compimento del 18° anno d’età. In alcuni casi veniva proposto anche un rapporto completo, dietro corrispettivo di circa 200 euro, mentre il solo massaggio erotico costava circa 50 euro, ovviamente tutto rigorosamente "in nero".

Il centro estetico era già stato oggetto pochi giorni prima di un meticoloso controllo congiunto con i militari specializzati del Nas di Ancona e del Nucleo ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno, dove era emerso che la titolare gestiva l’attività senza aver redatto il documento di valutazione dei rischi, con una sanzione di circa 30.000 euro e la sospensione dell’esercizio. Erano state irrogate anche sanzioni amministrative per aver avviato l’attività senza comunicazione al Suap e per la mancanza dei requisiti professionali del personale, l’impiego di prodotti cosmetici senza etichetta in lingua italiana, in violazione delle normative vigenti che avevano portato al sequestro di prodotti vietati dalla normativa nazionale ed europea, poiché pericolosi, per un valore di circa 2.000 euro. Ancora una volta da sottolineare l’impegno dell’Arma nel far rispettare le regole e le normative vigenti, per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.

f. c.