
Lo striscione ’W gli alberi’ affisso dagli ambientalisti sulle mura storiche dopo il taglio dei lecci in via Crollalanza
Respiriamo grazie agli alberi, lo sguardo si riposa in mezzo al verde, l’aria si pulisce. Per questo ogni volta che si sacrifica un albero è un dolore, per chi difende l’ambiente con energia ogni giorno dell’anno è una battaglia da portare avanti. Quando sono rimasti i monconi dei lecci abbattuti in via Crollalanza, gli ambientalisti fermani hanno sistemato un civile e laconico striscione con su scritto "W gli alberi", proprio sulle mura storiche. Dopo poco lo striscione è stato rimosso, con i vigili urbani, e sistemato dall’altro lato della strada, gli ambientalisti, Legambiente in testa, non hanno preso bene la decisione: "L’amore per gli alberi lo condividiamo, ha spiegato il sindaco Calcinaro, ma uno striscione sulle mura storiche non si può vedere. Lo teniamo volentieri dall’altra parte della strada". A chi sottolinea che quelle piante non sembravano malate, il primo cittadino ha invece spiegato: "Legambiente di Fermo ha ragione: w gli alberi. Gli alberi sono vita e lo voglio dire, a via Crollalanza è già prevista la sostituzione con nuovi lecci. Perché purtroppo un albero piantato fa meno rumore di un albero abbattuto: com’è accaduto in via XX settembre, in corso Marconi, in viale Ciccolungo". Calcinaro ricorda i recenti fatti tragici che si sono verificati a Roma, per via del maltempo ha abbattuto un grande albero pericolante e ha ucciso una mamma: "Devo dire che poi se un albero cade e provoca danni, o tragedie, di rumore ne fa veramente tanto. E un Comune, al contrario di una associazione, deve tenere d’occhio questo aspetto, in maniera serie e cercare di prevenire sciagure come quella accaduta a Roma: tramite agronomi cerchiamo da anni di monitorare il nostro parco alberi con un occhio più attento a quelli che sono vicini a viabilità principale e parchi. E questa azione di prevenzione la porterò sempre avanti a tutela di tutti, ripiantumando poi. Non mi interessa entrare nella polemica, quello che è necessario fare è tutelare la sicurezza di tutti e ripiantumare sempre, nell’assoluta convinzione che gli alberi siano la nostra vita". Alberi che spesso finiscono in difficoltà per via dei cantieri in corso, su piazzale Carducci alcune piante sono andate perse perché con i lavori sono state tagliate le radici ma sono stati subito sostituiti. Un altro sacrificio a San Claudio, dove c’era e non c’è più un centenario cedro del Libano: "In quel caso era per fare posto (l’unico posto possibile) ad un nuovo asilo nido che servirà quaranta famiglie. E i tecnici hanno fatto i salti mortali per salvare una seconda pianta secolare che sorge proprio accanto alla struttura: anche in questo caso sarà una pianta da monitorare per la sicurezza di tutti". Gli ambientalisti prendono atto e vigileranno, perché non si perda nemmeno un respiro in una città che deve restare verde.
Angelica Malvatani