Fermo, quadro (milionario) conteso. In tre a processo

Un imprenditore e due commercianti al centro dell’intrigo

I carabinieri hanno trovato il quadro conteso (foto Zeppilli d'archivio)

I carabinieri hanno trovato il quadro conteso (foto Zeppilli d'archivio)

Fermo, 22 ottobre 2019 - Uno aveva utilizzato quell’opera d’arte, di proprietà di un amico, per sanare i suoi debiti, gli altri due avevano chiesto un riscatto al vero proprietario per restituirgli quel dipinto. Alla fine i tre sono stati incastrati dai carabinieri e sono finiti sotto processo. Al centro dell’intrigo un dipinto del valore di circa mezzo milione, una ‘marina’ del francese Gustave Courbet.

Tutto inizia quando un imprenditore di Montegranaro fa stimare quel quadro di famiglia e viene a conoscenza del suo grande valore. Quindi decide di metterlo in vendita e chiede aiuto a un amico di Fermo, M. P. di 49anni. L’uomo prende in carico il quadro sostenendo di impegnarsi a venderlo. Passano le settimane senza alcun esito, così il proprietario chiede all’amico che fine abbia fatto l’opera d’arte. M. P. gli confessa che è stata sequestrata da due persone, padre e figlio – R. C., 65enne, e R. C. 35enne - che hanno una rivendita di auto a Lido San Tommaso e che se ne sono impossessati perché vantano un credito nei suoi confronti. A quel punto l’imprenditore si reca dalle due persone che detengono il dipinto e chiede che glielo restituiscano. La risposta non lascia spazio a interpretazioni: «Ora il quadro è nostro, ce lo ha dato il tuo amico per saldare il debito».

E poi mostrano una certificazione di proprietà consegnata da M. P., che risulterà essere falsa. Il proprietario dell’opera d’arte si rivolge al suo legale, l’avvocato Simone Mancini, che gli consiglia tendere una trappola ai due rivenditori di auto, di tornare da loro e di videoregistrare tutto con il telefonino. Quando l’imprenditore si presenta per chiedere indietro il dipinto, i due pretendono un riscatto: «Se lo rivuoi devi pagare una somma di denaro». A quel punto l’imprenditore torna dal suo avvocato e insieme si recano dai carabinieri per denunciare i fatti. Scatta una complessa indagine. Alla fine i militari dell’Arma della stazione di Montegranaro riescono a localizzare il dipinto: si trova in un casolare a Montegiorgio. Una volta recuperata l’opera, per i tre coinvolti nell’intrigo scatta la denuncia alla Procura e, al termine delle indagini, tutti vengono rinviati a giudizio: a M.P. sono contestati i reati di falso e appropriazione indebita, l’imputazione per i due commercianti di auto è invece tentata estorsione. I tre compariranno a novembre davanti al giudice.