Porto San Giorgio (Fermo), 21 ottobre 2024 - C’era un biglietto scritto a mano nell’abitazione di Porto San Giorgio in cui è stata trovata morta, in circostanze misteriose, la 32enne di Genova Maria Primerano. Un messaggio che farebbe propendere alla volontà di farla finita in un momento di sconforto. Potrebbe essere questa la svolta delle indagini della polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Fermo, su un caso che in un primo momento aveva aperto scenari di tutt’altro tipo. In ogni caso gli inquirenti vogliono vederci chiaro e non danno nulla per scontato.
Innanzitutto bisognerà attendere i risultati dell’autopsia e dell’esame tossicologico - rinviati a mercoledì per questioni tecniche - per avere la certezza sulle cause del decesso. Poi in base agli elementi che emergeranno gli investigatori si potranno concentrare sul biglietto rinvenuto sul luogo della tragedia. Se fosse stato scritto dalla 32enne, ci sarebbero pochi dubbi sulla dinamica della tragedia. In caso contrario potrebbero aprirsi altre piste da seguire. Resta il fatto che la polizia, che conduce le indagini sul caso, ha rinvenuto vicino al cadavere una bottiglia di gin vuota e ha effettuato rilievi su un bicchiere dove sono stati rinvenuti residui di sostanze psicotrope. La tragedia si era consumata a Porto San Giorgio in un’abitazione situata in piazza XXV Aprile, dove da appena un mese alloggiava la 32enne che aveva affittato l’appartamento per un breve soggiorno di lavoro. La vittima si trovava a Porto San Giorgio dal 13 settembre scorso, dove era giunta in treno da Genova e al momento del ritrovamento del corpo era già morta da circa quattro giorni. A lanciare l’allarme, nella tarda mattinata di sabato scorso, era stata la donna delle pulizie che giunta al primo piano della palazzina di via XXV Aprile aveva sentito un cattivo odore, tipico di un cadavere abbandonato da alcuni giorni. Sul corpo della giovane erano state rinvenute ecchimosi sospette, che erano state notate dal medico del 118 intervenuto sul posto, ma anche delle macchie di liquido organico in terra, tra cui anche del sangue. L’appartamento era stato posto sotto sequestro ed era stato oggetto dei rilievi tecnici degli specialisti della polizia scientifica, che avevano anche repertato alcune tracce ematiche rinvenute sul pianerottolo, alcuni cassonetti intorno allo stabile e delle biciclette parcheggiate nel cortile del palazzo. Secondo il medico legale della Procura, però, i lividi e il sangue rinvenuti sul pavimento, vicino al divano letto dove è stata trovata sdraiata la 32enne, potrebbero essere attribuibili al principio di decomposizione del cadavere. Se così fosse prenderebbe sempre più corpo l’ipotesi del decesso provocato dal mix di alcolici e sostanze psicotrope.