Fermo, doppio colpo nelle tabaccherie. Preso il rapinatore

La polizia ha identificato un sangiorgese di 44 anni dalle immagini della videosorveglianza: lui ha confessato

Le indagini della polizia dopo la rapina a Marina Palmense (foto Zeppilli)

Le indagini della polizia dopo la rapina a Marina Palmense (foto Zeppilli)

Fermo, 21 ottobre 2017 - Ha un nome e un volto il rapinatore che giovedì mattina aveva colpito in due tabaccherie, una di Marina Palmense, l’altra di Porto San Giorgio. Al termine di una intensa attività d’indagine, la polizia ha denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo G.G., un incensurato di 44 anni di Porto San Giorgio, ex titolare di una palestra di body building e pugilato. L’uomo poco dopo le 10,45 si era presenta nella tabaccheria Moretti di via Rosselli, con il volto coperto da un passamontagna, e aveva intimato alla titolare di consegnargli i soldi, affermando di avere una pistola in tasca. Lei aveva afferrato un righello da cartolibreria, era uscita dal retro del bancone e aveva messo in fuga il malvivente.

Il rapinatore, deluso dall’esito del colpo e in cerca di denaro, aveva raggiunto Marina Palmense e aveva fatto irruzione nella tabaccheria rivendita numero 10 di Daniela Romanelli, in via della Libertà. L’uomo, alla presenza delle commessa e di due clienti, sempre con il volto travisato, aveva affermato: “Voglio solo i soldi”. A quel punto la commessa, presa dallo spavento, era rimasta pietrificata. Per tale ragione, il rapinatore, fatto il giro del bancone, aveva raggiunto la cassa e, non riuscendo ad aprila, l’aveva asportata completamente. Era quindi fuggito a piedi, perdendo un coltello che nascondeva sotto il giaccone, poi recuperato e sequestrato dagli uomini del commissariato. Il rapinatore, dopo alcuni metri, era caduto in terra, ma aveva subito ripreso la corsa per raggiungere un’auto di colore bianco posta a poca distanza. I poliziotti, scorta la presenza, lungo il percorso di fuga di una telecamera, avevano subito visionato le immagini, accertando che il malvivente era scappato a bordo di una Land Rover modello Freeland, la cui targa risultava parzialmente coperta.

Erano state poi visionate le immagini dell’impianto di videosorveglianza istallato all’interno della tabaccheria, dalle quali G.G., nonostante fosse completamente travisato, era stato identificato per le sue movenze. Ad inchiodarlo un agente che lo conosceva bene e che sapeva che era proprietario di un vettura identica a quella utilizzata per la fuga.

Nel primo pomeriggio di ieri l’uomo, condotto in commissariato e posto di fronte agli schiaccianti indizi, dopo qualche iniziale tentennamento, ha confessato di aver consumato la rapina. A riprova, ha consentito ai poliziotti di rinvenire, in zona Salvano, il registratore di cassa asportato in occasione del colpo. Il malvivente, ha poi riferito che, una volta consumata la rapina, si era diretto nelle campagne di Salvano dove, dopo essere riuscito ad aprire la cassa, ne aveva prelevato il contenuto, poco più di un centinaio di euro. La polizia, sempre con l’aiuto di G.G., ha recuperato l’abbigliamento indossato nell’occasione. L’unico capo non rinvenuto il giaccone mimetico dato alle fiamme dall’uomo poco dopo la rapina.