
Sarchiè, dieci anni dalla morte
Si è svolta domenica mattina presso il piazzale nord del porto di San Benedetto, la commemorazione del decimo anniversario della scomparsa di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce barbaramente ucciso a Sellano, nel comune di Pioraco, il 18 giugno 2014. Una commovente cerimonia avvenuta sotto la nuova segnaletica stradale, installata proprio in queste ultime settimane al termine delle pratiche burocratiche avviate circa tre anni fa, che denomina parte del piazzale ’Largo Sarchiè’. Qualche anno prima era stata posta la targa a ricordo del commerciante. A commemorare Pietro oltre alla moglie Ave, i figli Jennifer e Yuri, i nipoti e parenti tutti, era presente un folto gruppo di persone, tra cui la dottoressa Antonella Baiocchi che nella vecchia amministrazione, nel ruolo di assessore alle pari opportunità, promosse l’iniziativa di dedicare a Sarchiè una targa e una via della città. Per l’occasione da varie parti della Penisola, sono giunti numerosi Granatieri, corpo militare di cui faceva parte Pietro Sarchiè: una rappresentanza di commilitoni provenienti dalla Campania, dalla Puglia e dalla Lombardia e di tre sezioni marchigiane, quella di S. Benedetto, di Ascoli e di Fermo. Hanno preso la parola i granatieri Carmine Formicola, rappresentante della terza compagnia (cui apparteneva Pietro Sarchiè) e presidente dei granatieri della regione Campania e Giancarlo Bruni presidente regionale marche. La moglie Ave Sarchiè, ha ringraziato tutti i presenti e l’amministrazione comunale passata e presente e, in particolare la dottoressa Antonella Baiocchi. Alle ore 11,30 il gruppo si è recato nella Chiesa di San Filippo Neri per assistere alla Messa officiata da don Gabriele Paoloni: toccante celebrazione durante la quale è stata letta la ’Preghiera del Granatiere’. Il presidente della sezione granatieri di San Benedetto Piergaetano Calabresi, ha accolto il gruppo al ristorante Hotel Calabresi, dove si è svolto il convivio. "Siamo contenti per l’attenzione che ci è stata dedicata, per la targa e l’intitolazione della piazza – ha affermato Jennifer Sarchié, che si è sempre battuta con molta energia affinché fosse resa giustizia per il padre –. Così come siamo contenti per la cerimonia che si è tenuta domenica mattina nella zona portuale. Non possiamo dire la stessa cosa della giustizia della quale siamo tutti delusi e amareggiati".
Marcello Iezzi