Settore Moda, la Cna: "Indispensabile il credito d’imposta per le rimanenze"

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La Cna Territoriale di Fermo chiede con forza il credito d’imposta per le rimanenze del settore moda, messo a dura prova dalla pandemia. "L’incentivo sarebbe una boccata d’ossigeno per il settore che vuole ripartire", ha affermato Paolo Mattiozzi (foto), presidente Cna Federmoda Fermo, settore calzatura e pelletteria. Per l’incentivo il Mise mette a disposizione 95 milioni per il 2021 e 150 milioni per il 2022: il credito d’imposta diventerà operativo con un prossimo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che definirà i termini e le modalità per usufruire dell’agevolazione. Tra le attività manifatturiere principali delle Marche, la fabbricazione di calzature e pelletterie è il settore che ha perso imprese più intensamente tra il 2020 e i primi 6 mesi del 2021, con l’export calzaturiero marchigiano che non brilla affatto. Ecco perché il cosiddetto Bonus Moda rappresenta perlomeno una boccata d’ossigeno per le imprese, come spiega il direttore Cna Fermo e responsabile Federmoda per Fermo e Macerata, Alessandro Migliore: "Dal confronto tra le variazioni dell’export calzaturiero marchigiano con quelle di altre regioni del Centro Nord orientate all’export, il peggioramento marchigiano è evidente con un grave -11,7%, quando invece Veneto, Umbria e Toscana sono in crescita". Si ricorda inoltre che, secondo i dati di TrendMarche nel sistema moda la diminuzione di ricavo più marcata nel corso del 2020, è dell’abbigliamento (-28,8%), del tessile (-12,7%) e pelli-calzature (-9,0%). "Il credito d’imposta è un provvedimento di certo non risolutivo - aggiunge il presidente Paolo Mattiozzi - ma almeno tende una mano ad un settore quello della moda, appunto, messo a dura prova dal combinato disposto di crisi economica e crisi pandemica. Con questo bonus moda, tessile, calzaturiero e pelletteria possono usufruire del credito d’imposta del 30% e contenere gli effetti negativi delle rimanenze, aumentate causa l’emergenza Covid".

Mauro Nucci