
L’operazione antidroga della Finanza
Avevano costituito una vera e propria organizzazione che controllava il mercato degli stupefacenti tra Marche e Abruzzo, per un giro d’affari di cinque milioni di euro. Nei guai, a seguito di un’operazione antidroga della Guardia di Finanza di Fermo, erano finite 12 persone, otto delle quali hanno patteggiato. L’uomo considerato il capo del sodalizio di matrice albanese, Bledi Rreshka, 39 anni, residente a Porto Sant’Elpidio, ha patteggiato quattro anni e 11 mesi. Ledjan Pllaha, 37 anni, residente a Genova, tre anni e 10 mesi; Klodjana Mema, 42 anni, residente a Genova, tre anni e 10 mesi; Erjon Lito, 45 anni, residente a Sarnano, un anno; Xhamali Domi, 59 anni, residente a Fabriano, un anno; i gemelli Klaudjo e Xhemal Kurti, 30 anni, residenti a Perugia, sei mesi ciascuno; Mohamed Belghazli, algerino di 31 anni residente a Porto Sant’Elpidio, due mesi.
Gli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Fermo, coordinati dalla Procura della Repubblica, avevano incastrato i 12 componenti del sodalizio con un’indagine durata circa due anni, protrattasi nel periodo compreso tra luglio 2022 ed aprile 2024. Nello specifico, l’operazione aveva consentito di trarre in arresto tre persone di origine albanese in flagranza di reato e di recuperare, sottoponendo a sequestro, ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di varia tipologia: 6,7 chili di marijuana, 6 chili di hashish, 2 chili di cocaina e oltre 2 chili di eroina.
Attesa la portata dei recuperi di stupefacente e valutate le risultanze emerse, i militari delle Fiamme Gialle, d’intesa con il pm Marinella Bosi, avevano avanzato richiesta di misura cautelare in carcere, prontamente accolta, nei confronti di Rreshka, in quanto ritenuto al vertice dell’organizzazione. All’atto dell’esecuzione della misura cautelare, grazie anche all’ausilio dei "cash-dog" in forza al Corpo, erano stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 52.730 euro in contanti, considerati provento dell’attività di spaccio.
L’attività effettuata dalla Guardia di Finanza aveva consentito di sottoporre a sequestro, oltre alla sostanza stupefacente, diverso materiale utile al confezionamento, 11 dispositivi cellulari impiegati nell’illecita attività e 4 auto di media cilindrata utilizzate per il trasporto della droga, colpendo in modo significativo un’organizzazione criminale che, secondo quanto ricostruito in fase d’indagine, avrebbe movimentato stupefacenti per un controvalore di circa 5 milioni di euro.
Nelle fasi successive, a seguito di approfondimenti eseguiti sulle posizioni economico-patrimoniali dei principali indagati e dei relativi congiunti, i finanzieri avevano appurato, oltre a notevoli incongruenze fiscali, che alcuni componenti dell’organizzazione trasferivano i soldi in Albania.
Fabio Castori