Shoah, la scuola incontra i nipoti dei coniugi Brutti

Giuseppe ed Elvira salvarono una famiglia ebrea dalle truppe naziste. Gli studenti del ’Pagani’ domani si confrontano con i loro discendenti

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Un appuntamento speciale, quello per la celebrazione del "Giorno della Memoria" organizzato dall’Istituto Comprensivo "Vincenzo Pagani" di Monterubbiano in collaborazione con l’Amministrazione comunale, in programma in modalità online, domani a partire dalle 10. Se da un lato l’emergenza sanitaria ha costretto la scuola a rinunciare all’evento in presenza, dall’altro ha permesso di cogliere l’importante occasione di ospitare Stefano, Grazia e Manrico Farina, nipoti dei coniugi Giuseppe ed Elvira Brutti, proclamati "Giusti tra le Nazioni" per aver salvato, nel nostro territorio, una famiglia di ebrei in fuga dalle truppe naziste. L’incontro di domani sarà coordinato dal giornalista Andrea Braconi, vedrà coinvolti gli studenti della scuola media di Monterubbiano e verrà introdotto da Rita Forlini (dell’Ufficio scolastico regionale Marche e Ufficio Ambito Territoriale IV Ascoli Piceno e Fermo). All’evento prenderanno parte il sindaco di Monterubbiano Meri Marziali e la dirigente scolastica Annarita Bregliozzi. "Si tratta di un’occasione eccezionale per i ragazzi e per tutta la comunità educante del Pagani – commenta la dirigente – che offre la possibilità di incontrare, anche se solo a distanza, i testimoni di una pagina dolorosa della nostra storia. L’appuntamento permette di dare una testimonianza preziosa rivolta ai momenti più bui, quando cioè è possibile resistere contro il male ed essere pronti ad affrontarlo con coraggio e generosità. L’incontro – conclude la Bregliozzi – rappresenta anche una lezione di educazione civica appresa dalla viva voce dei protagonisti su quanto è stato e mai più dovrà ripetersi". "In un momento storico come quello che stiamo attraversando – aggiunge il sindaco Marziali – è ancora più importante tenere viva la memoria. Lo è per il valore di scelte come quella dei coniugi Brutti. Ricordare è cruciale soprattutto per le nuove generazioni – conclude – per far capire loro, attraverso incontri e testimonianze, come la giornata del 27 gennaio, possa far cambiare il corso delle cose".

Paola Pieragostini