ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Spiagge libere in affanno. L’allarme delle associazioni:: "Sempre meno spazi gratuiti"

Il coordinamento degli ambientalisti fermani denuncia: "La legge che permetteva agli chalet di allargarsi era valida per il Covid, è tempo di ripristinare i limiti".

Il coordinamento degli ambientalisti fermani denuncia: "La legge che permetteva agli chalet di allargarsi era valida per il Covid, è tempo di ripristinare i limiti".

Il coordinamento degli ambientalisti fermani denuncia: "La legge che permetteva agli chalet di allargarsi era valida per il Covid, è tempo di ripristinare i limiti".

Si va verso l’estinzione delle spiagge pubbliche, libere per i bagnanti e aperte a tutti. A lanciare l’allarme è il coordinamento delle associazioni ambientaliste che spiega come da tempo si stia assistendo ad un ampliamento delle aree delle concessioni demaniali degli chalet a danno delle spiagge libere del fermano, in particolare del comune di Fermo: "In pratica lo spazio destinato agli ombrelloni delle concessioni balneari viene esteso alle zone delle spiagge libere adiacenti. Tale possibilità era stata decisa durante il periodo del Covid ma poi è stata riproposta negli anni successivi con il pretesto che i concessionari provvedono anche alla pulizia della spiaggia libera data in concessione extra e alla sorveglianza della sicurezza alla balneazione. Per giustificare questa soluzione si invoca l’interesse pubblico, visto che questi servizi vengono assolti da privati con un risparmio del bilancio pubblico. Al di là degli aspetti burocratici, discutibili per la loro legittimità, si può sicuramente esaminare l’opportunità o meno di tali concessioni conferite ai concessionari di spiaggia". Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Fermano esprime scetticismo e diffidenza per questo espediente dato al privato ed esprimere la propria contrarietà fino allo sdegno, "per la violazione di un diritto che riguarda persone e famiglie meno abbienti o che scelgono la naturalezza della spiaggia libera. Il Coordinamento crede che questo sia un percorso temibile, rischioso e politicamente non accettabile perché porta verso una ulteriore privatizzazione e a una riduzione delle spiagge libere a disposizione dei cittadini e di quelle che conservano ancora un minimo di naturalezza". Gli ambientalisti chiedono di proteggere gli spazi di natura, oltre gli interessi dei concessionari privati: "Si sta tentando, ancora una volta, di dare un colpo alle spiagge libere marchigiane da parte della Regione Marche. Campofilonealmeno chiede il pagamento del canone demaniale, cosa che non fa Fermo. Il tutto in spregio alle indicazioni dell’Ue e di un minimo di senso civico".