FABIO CASTORI
Cronaca

Truffa del Superbonus. Pratiche per tre milioni, sei indagati in cantiere

Coinvolti tra gli altri l’ad della ditta, il responsabile della sicurezza, un ingegnere, il direttore dei lavori e un’amministratrice di condominio.

Coinvolti tra gli altri l’ad della ditta, il responsabile della sicurezza, un ingegnere, il direttore dei lavori e un’amministratrice di condominio.

Coinvolti tra gli altri l’ad della ditta, il responsabile della sicurezza, un ingegnere, il direttore dei lavori e un’amministratrice di condominio.

Avrebbero istruito le pratiche ed avviato i lavori di adeguamento energetico e sismico previsti dal cosiddetto bonus 110%, percependo fondi pubblici in difetto di documentazione e senza ultimare le opere, per l’ammontare di tre milioni di euro. Per questo motivo i carabinieri di Porto San Giorgio hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo sei persone poiché ritenute, a vario titolo, autori in concorso tra loro di truffa e indebita percezione di erogazioni pubbliche. I soggetti coinvolti risultano essere un 36enne, amministratore delegato di una ditta laziale esecutrice dei lavori, un 53enne, geometra e responsabile per la sicurezza, un 56enne, ingegnere e direttore dei lavori per la parte sismica, una donna di 59 anni, amministratrice di condominio e direttrice responsabile dei lavori, un 49enne, geometra e direttore dei lavori per la parte architettonica, una 35enne, ingegnere e direttore dei lavori per la parte energetica, tutti del posto. L’attività d’indagine trae origine dalla denuncia sporta da una coppia, proprietaria di un appartamento presso un condominio di Porto San Giorgio che, non vedendo ultimare i lavori di riqualificazione dello stabile, ha ritenuto opportuno attivare gli organi competenti al fine di verificare l’avvenuto rispetto di tutte le norme di legge. I suddetti professionisti avrebbero istruito le pratiche ed avviato i lavori di adeguamento energetico e sismico previsti dal cosiddetto superbonus, percependo fondi pubblici senza la documentazione necessaria e senza ultimare le opere, per l’ammontare di tre milioni di euro. Successivamente, attraverso fatture per operazioni inesistenti, avevano ottenuto contributi dallo Stato per lavori di efficientamento energetico e antisisma, in parte mai realizzati, con il conseguente ottenimento dei crediti fittizi, anche grazie alle false attestazioni di un professionista abilitato. L’attività d’indagine, condotta dai carabinieri, rappresenta un esempio concreto dell’impegno dell’Arma nella prevenzione delle truffe ai danni dello Stato, fenomeno sempre più diffuso. I reparti del Comando provinciale continueranno a lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini, monitorando il territorio e sensibilizzando la popolazione affinché vengano segnalate situazioni sospette e meritevoli di approfondimento.

Fabio Castori