Uccise l’amico per gelosia Finucci condannato a 14 anni

Al termine del rito abbreviato il giudice Pepe accoglie le richieste del pm. In più una provvisionale di 40mila euro per il risarcimento del danno creato

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Quattordici anni e due mesi di carcere per omicidio volontario e porto abusivo di arma, più una provvisionale di 40mila euro per il risarcimento del danno creato, la cui entità definitiva dovrà essere quantificata in sede civile. Pena pesante per il 59enne di Belmonte Piceno, Paolo Finucci, al termine del processo con rito abbreviato per il brutale omicidio passionale dell’amico imprenditore Marzio Marini, il 53enne di Piane di Montegiorgio ucciso a coltellate per motivi di gelosia. Il giudice del tribunale di Fermo, Teresina Pepe, per l’imputato, difeso dall’avvocatessa Antonella Natale, ha accolto pienamente la richiesta del pm di una pena di 21 anni, che grazie alla formula del rito abbreviato sono stati scontati di un terzo. Per niente soddisfatta della sentenza l’avvocatessa Natale che, all’uscita dall’aula, ha annunciato il ricorso alla Corte d’Appello: "A mio avviso si tratta di una condanna eccessiva per come sono andati i fatti e ci auguriamo possa essere riformata in altra sede. Ora attenderemo le motivazioni della sentenza e poi prepareremo il ricorso in Appello". La famiglia della vittima, che si era costituita parte civile tramite gli avvocati Massimiliano e Gabriele Cofanelli, si era allineata alla richiesta del pm e aveva chiesto un risarcimento danni di 200mila euro. "Ovviamente i genitori sono ancora sconvolti dalla vicenda – ha commentato l’avvocato Massimiliano Cofanelli - e nessuna sentenza potrà mai restituire la vita di un figlio persa in modo così tragico. Sia noi che i familiari abbiamo sempre avuto fiducia nell’operato della magistratura e riteniamo la sentenza sia corretta. Pertanto, senza rischio di smentita, possiamo dichiarare che è stata fatta un minimo di giustizia". Il delitto si era consumato la sera del 16 luglio 2021 quando Marini, acciecato dalla gelosia per la sua amante che aveva iniziato a frequentare l’imputato, si era recato a casa dell’amico a Belmonte Piceno. Finucci, spaventato, era uscito da casa portando un coltello con sé e tutto si era consumato in pochi minuti. Marini era sceso dall’auto e aveva iniziato ad inveire contro l’amico e la donna, quindi dalle parole erano passati ai fatti: Finucci aveva tirato fuori il coltello e lo aveva colpito con tre fendenti mortali. Sul luogo del fatto di sangue erano intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118, che avevano subito capito quanto la situazione fosse disperata. Dopo le prime cure sul luogo del fatto di sangue, gli operatori avevano iniziato una disperata corsa verso l’ospedale "Murri" di Fermo. La vittima, però, aveva perso tantissimo sangue e quando era giunta al pronto soccorso era ormai priva di vita. Per Finucci erano scattate immediatamente le manette con l’accusa di omicidio volontario.