Un vero presidio di difesa

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di Andrea

Agostini*

Domenica 27 dicembre, oggi, è il V-day, il giorno in cui prende il via la campagna vaccinale anti- Covid e mi domando se la vaccinazione vada rimessa alla libera scelta di ciascuno o resa obbligatoria. In verità il vaccino di fatto è già obbligatorio. Ciò accade per i lavoratori da quando per legge (art. 42 d.l. 1732020 n. 18) si è considerato il Covid-19 alla stregua di un infortunio sul lavoro (art.2 D.P.R. 3061965 n. 1124). Il datore di lavoro deve (art. 2087 c.c.) adottare tutte le misure necessarie alla tutela dei lavoratori e nonostante tanti protocolli che hanno costretto a investimenti nella sicurezza e alla riorganizzazione delle modalità di lavoro, è un dato di fatto che il rischio di contagio esiste, come dimostra la politica delle chiusure da lockdown, così in mancanza di una cura, una volta scoperto il vaccino, solo quest’ultimo rappresenta un vero presidio di difesa contro l’infezione. Pertanto se il datore di lavoro vorrà andare esente da responsabilità, su parere e con l’ausilio del medico competente, dovrà a) informare i lavoratori “sui vantaggi ed inconvenienti della vaccinazione e della non vaccinazione”, b) mettere a loro disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico”, c) infine disporre “l’allontanamento temporaneo del lavoratore” che non si fosse vaccinato per “un’inidoneità alla mansione specifica” adibendolo “a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori, garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza” (D.Legisl. 942008 n. 81, T.U. in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, art.279). Se infine l’azienda non avesse la possibilità di un ricollocamento anche per smart working, superato il blocco dei licenziamenti da emergenza sanitaria, addio posto di lavoro. Ma anche chi non indossa i panni del lavoratore di fatto è costretto al vaccino. Tutti infatti subiamo una sempre più insistente campagna di comunicazione a favore del trattamento vaccinale per cui seppure il vaccino non è obbligatorio, esso è fortemente raccomandato. E’ una continua richiesta di fiducia nella triade “governo, medicina, scienza” perché si superi ogni egoismo in favore di un superiore interesse collettivo, specie la tutela della vita dei più fragili tra noi, perché – come dice bene il Presidente della Repubblica - “la libertà non è il diritto di far ammalare gli altri”. Libertà è responsabilità, condivido. Ma allora perché con la proclamazione del V-day non è stata varata una legge di copertura finanziaria per indennizzi a chi dovesse subire complicanze a seguito dell’inoculazione del vaccino anti-Covid? Immagino perché un vaccino non sarà mai liberticida quanto un governo incapace di assumere decisioni e responsabilità.

* avvocato