REDAZIONE FERRARA

Addio al nubilato Truffate dieci ragazze

Condannata un’anziana che aveva intascato i soldi dell’affitto per una casa che era inesistente

Un viaggio di relax dalle mura di Ferrara a quelle di Lucca. Per questo nel 2018, una ragazza di Cento, si era messa alla ricerca di un appartamentino nel nostro centro storico. Lì, per una settimana, insieme ad altre nove coetanee, aveva deciso di festeggiare l’addio al nubilato di una delle sue amiche, promessa sposa. Il prezzo dell’offerta, in fondo, non era male: poco più di 430 euro. Peccato che, quando la comitiva è arrivata in città, non abbia trovato niente. L’annuncio era fasullo. I soldi sborsati, invece, erano veri. Una truffa in piena regola per la quale, nei giorni scorsi, sono finiti di fronte al giudice monocratico del tribunale di Lucca, Gerardo Boragine, due lucchesi: Emanuela Calloni, 79 anni e Gabriele Venturini, 40 anni entrambi accusati di truffa aggravata. Il pubblico ministero aveva chiesto un anno di reclusione per entrambi, difesi dall’avvocato Pierpaolo Santini. Il giudice invece ha assolto dal reato Venturini e condannato Calloni, titolare della società immobiliare, a 6 mesi di pena. La ragazza di Cento, invece, è stata rimborsata di quanto aveva pagato per l’appartamento fantasma. La coppia però era già finita al centro di altri procedimenti sempre per capi d’imputazione simili. Il prossimo 28 maggio, entrambi, dovranno ripresentarsi davanti al giudice monocratico del tribunale di Lucca per risponderne. Fra queste ci sono altri episodi relativi al 2018 anche in occasione dei Lucca Comics. Stavolta le vittime sarebbero un 50enne di Reggio Emilia e una 25enne di arma. L’accusa, stavolta per Venturini, è di aver pubblicizzato su un sito di affitti brevi un annuncio per alcuni appartamenti per il periodo dei Comics, cioè fra il 31 ottobre e il 3 novembre. A una condizione però: ricevere un pagamento anticipato attraverso Poste Pay, senza passare dalla piattaforma di pagamento del sito web. Una sorta di specchietto per le allodole, secondo le indagini della Procura. In entrambi gli episodi, per l’accusa, si sarebbe procurato un ingiusto profitto di circa 900 euro.

cla.cap.