Addio Liliana, fu premiata da Pajetta

Obbligata ad assistere alla morte della madre Olga Fabbri, trucidata dalla X Mas. Medaglia alla memoria

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E’ con tristezza e dolore che l’Anpi provinciale di Ferrara annuncia la morte di Iliana Paolati, per tutti Liliana. Liliana era figlia di Olga Fabbri (nella foto), la donna che nei giorni della Liberazione di Codigoro fu trucidata da elementi della X Mas in fuga. In una video intervista rilasciata qualche anno fa a Lisa Viola Rossi, pubblicata sui giornali, Liliana ha ricordato l’atroce esperienza che ha dovuto vivere, quando, ancora piccola, ha assistito all’assassinio della madre. "Mia mamma Olga aveva 30 anni, era una donna bellissima, alta, forte. Al confronto mio padre, Bruno “Sbarazìn” Paolati, che era di corporatura esile, quasi scompariva accanto a lei. Ricordo che portava i capelli a caschetto e vestiva sempre di nero. E lavorava sodo in campagna. Anch’io andavo in campagna con la mamma, fin da quando avevo 9 anni, e facevo i mestieri in casa. La famiglia era composta di dieci persone, io ero la più grande di cinque figli e avevo 12 anni. La famiglia abitava in una casa nella borgata che sorge dopo la località Ziròt sulla strada che da Codigoro porta a Mezzogoro". Il 22 aprile il padre, con due amici, si recò da ‘Ziròt’ per procurare generi di prima necessità. Gli Alleati stavano per arrivare, attraversando il Volano con le zattere. Con un megafono incitavano la popolazione a cacciare fascisti e nazisti. Ad un certo punto Liliana e Olga videro arrivare da Codigoro una ventina di nazisti e fascisti. Olga mandò Liliana da Ziròt a rintracciare il padre, ma Bruno, che aveva appena disarmato un tedesco, era stato portato via. Un milite lo teneva sotto tiro con il mitra e, dovendolo portare a Codigoro, passò accanto alla casetta dei Paolati. "Lascia mio marito, ha 5 figli da crescere", disse rivolgendosi al fascista. "Fu allora che partì lo sparo. Il proiettile colpì la mamma". Olga si accasciò. A pochi metri c’erano i suoi bambini, i suoceri, la cognata Bruna. Ai bambini fu impedito di andare ad abbracciare la madre. Quando finalmente un vicino di casa potè avvicinarsi ad Olga, vide che respirava ancora, la caricò su un birroccio e la portò in casa, deponendola sul letto. Spirò alcuni giorni dopo. Dopo un anno da quel terrubile 22 aprile, nel Teatro Telloli di Codigoro, Liliana fu l’unica bambina premiata tra i partigiani, con una medaglia alla memoria della mamma. La medaglia le fu consegnata da Gian Carlo Pajetta.