"Amare e farmi amare, ecco come uso la musica"

Marco Castoldi, in arte Morgan, sarà in concerto alla Rocca di Cento martedì "Il mio spettacolo sarà spontaneo, fra melodie di Beethoven e Vivaldi"

Martedì arriva a Cento l’eclettico Morgan, che, accompagnato dall’orchestra ’Bruno Bartoletti’ diretta da Valentino Corvino, porterà gli ascoltatori in un viaggio che è anche riflessione sul significato di musica classica. Uno spettacolo organizzato dalla Fondazione Teatro Borgatti, al piazzale del castello della Rocca alle 21.30.

Morgan, cosa mostrerà al pubblico?

"Uno spettacolo molto spontaneo, ho il piacere di suonare brani che hanno una loro spettacolarità come Beethoven, Schubert,Vivaldi: la musica classica ha sempre avuto un ruolo fondamentale per me e la commistione tra musica classica e moderna è importantissima. Nel passato c’è molta infinità, ha prodotto tante cose e una marea ancora da ascoltare e scoprire".

Qualche suo esempio?

"Ho messo dei testi a musiche classiche come la sonata patetica di Beethoven che è diventata ‘Il destino cattivo’, ho lavorato su antiche danze europee, sul preludio in do maggiore di Bach. In questi anni, senza pubblicare niente, ho fatto la musica che piace a me, che mi soddisfa personalmente e, nel concerto di Cento, farò ascoltare qualcosa".

Cosa ne pensa della musica oggi?

"La canzone è lasciata in mano al mercato. Ecco perché spesso non è all’altezza. La musica non può stare in mano al mercato che la vilipende e la devasta. E ci sono personaggi oggi che fanno cose tremende, con testi scurrili e volgari. Ma gli fanno fare dischi".

Cos’è la musica per lei?

"È un modo di amare e farmi amare, una materia che spargo verso gli altri in modo che la raccolgano. E’ tutti i sensi messi insieme, metafisica, bellezza. Con la musica sento di avere un senso al mondo".

Torna a Cento dopo il suo concerto post-sisma. Che augurio fa al teatro ancora ferito, per il quale il neo sindaco si sta adoperando per velocizzare la ricostruzione?

"Mi domando perché non sia stato riparato subito se i soldi ci sono. Il teatro è il luogo più importante che la società possa avere, perché è arte e rappresenta un terzo della vita umana insieme a lavoro e sentimento. L’arte unisce bellezza, incanto, il momento in cui ci si sente in pace, benessere e dà anche lavoro a tanti. Il teatro è nutrimento per l’anima".

Chi è un artista?

"Produttori di idee, inventori, creativi che trovano connessioni in mondi apparentemente diversi, col coraggio di azzardare. Una nazione che alimenta gli artisti e li salvaguarda è una nazione evoluta perché sono al centro anche dell’industria. L’Italia non lo ha capito e li lascia alla deriva. Io, ad esempio, non ho avuto nessun aiuto quando la mia casa è stata venduta all’asta".

Laura Guerra