"Antonio Ligabue, l’artista del popolo"

Inaugurata la nuova mostra di Ferrara Arte a Palazzo dei Diamanti. Sgarbi: "Pittore ignorato dalla critica, ma non dai cittadini"

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di Anja Rossi

FERRARA

"Ligabue, l’animale che dipinge". Vittorio Sgarbi dà questa interpretazione ad "Antonio Ligabue. Una vita d’artista". Lui, specifica il presidente di Ferrara Arte "è il primo animale ad aver dipinto, perché la sua è la visione di un animale acquattato" in attesa della preda. "Per lui la pittura è la realtà", come per "Morandi, in parallelo, lo erano le bottiglie e le scatole nella sua stanza". In parallelo, nell’area padana, c’è Ligabue, "la cui realtà è nella natura, dove vede le apparizioni, tigri e leopardi, con tutta la sua capacità di rappresentare gli istinti". Una boccata d’ossigeno, la mostra su Ligabue, aperta fino al 5 aprile, nonostante l’ingresso a ogni sala per massimo cinque persone, la mascherina. "Una mostra democratica" come la incita Sgarbi, che l’ha curata insieme a Marzio Dall’Acqua, "dedicata a Franco Maria Ricci", intellettuale ed editore recentemente scomparso, che ha contribuito, tra l’altro, a far conoscere l’arte di Ligabue.

Grande assente, invece, per Sgarbi, è il ministro ferrarese Dario Francescini. "Ero tentato a non far polemica – inizia Sgarbi – dato che sono l’unico che sta parlando con la mascherina". Il presidente di Ferrara Arte richiama la polemica di qualche ora prima, legata all’essere stato, di nuovo, portato fuori di peso dalla Camera. "Giuseppe Provenzano, ministro del Sud e della Coesione territoriale, e il ministro alla Cultura, l’illustre ferrarese Franceschini, dovevano essere all’inaugurazione, erano stati invitati – si toglie subito il sassolino – potevano presenziare su Skype, ma per ragioni misteriose hanno ritirato la partecipazione, anche a distanza. Mi auguro che le istituzioni dopo un segnale d’arresto diano ne diano invece uno di apertura". Sgarbi, infatti, scuote la testa sulla decisione di chiudere cinema e musei "mentre Montecitorio, che è un grande teatro, si continua a tenerlo aperto".

La scelta, per Sgarbi, è ricaduta su Ligabue perché è un pittore compreso dal popolo, ma ignorato dalla critica. "La critica ha dimenticato Ligabue – chiosa - Solo un illuminato maestro, lo stesso che aveva reso con i Diamanti Ferrara spazio della contemporaneità, Franco Farina, già nel 1972 l’aveva portato in mostra, proprio in città". Nel Novecento padano c’erano sia Morandi che Ligabue, "uno è arrivato in alcuni dei più importanti musei al mondo, l’altro no". Per questo Sgarbi è "orgoglioso di inaugurare una mostra su Ligabue a Ferrara", usato dal presidente di Ferrara Arte "come un grimaldello per impedire di chiudere Palazzo dei Diamanti oltre la necessità". Parte dell’edificio doveva infatti chiudere per lavori già ora. La chiusura è stata posticipata ad aprile, fino alla fine del 2021. "Sarà una delle mostre più complete su Ligabue, per cui ringraziamo Augusto Tota, presidente della Fondazione Antonio Ligabue", presente all’inaugurazione. Un plauso per il sindaco Alan Fabbri va "alle idee lungimiranti di Sgarbi come presidente di Ferrara Arte, dopo il successo di Banksy". "Mi interessa il rapporto tra arte e popolo" spiega Vittorio Sgarbi. Non a caso la mostra si apre con uno stencil di banksiana memoria. Ritratto è il profilo di Antonio Ligabue e a gennaio è atteso l’attore Elio Germano.