Arquà al prefetto: "Sono onesta Devo essere riammessa in Aula"

La consigliera ad Argentieri: "La paura per le minacce è solo un pretesto"

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Un’altra lettera affolla la già ricolma buchetta di palazzo Giulio d’Este. Questa volta a scrivere la missiva indirizzata al prefetto Rinaldo Argentieri, è la consigliera comunale Rossella Arquà. Anche se l’invio è stato effettuato dalla casella di posta della consigliera Anna Ferraresi per via del fatto che, come specifica l’esponente del Misto, "la consigliera è sprovvista di pec". Ma andiamo al contenuto. La richiesta avanzata dalla consigliera è molto chiara: "Essere reintegrata in consiglio". Partiamo, però, dall’inizio. "Sono Rossella Arquà – si legge nel testo – consigliera comunale di Ferrara, reintegrata in forza della sentenza del Consiglio di Stato. Sono incensurata e non ancora condannata, quindi devo essere considerata innocente: non ho mai fatto del male a nessuno". "Le lettere che ho messo nella buchetta della posta della sede della Lega, dove io stessa lavoravo – scrive ancora Arquà – non possono aver veramente spaventato Nicola Lodi. L’ho detto ai magistrati. Prove ne sia che lui ha subito cercato un accordo con me per chiudere la vicenda". Sull’invio del proiettile, Arquà è molto chiara: "Non ho mai inviato proiettili a mezzo posta a nessuno – scandisce – e sono stata archiviata da queste infamanti e false accuse".

Storia personale. "Sono una persona onesta – rimarca nella missiva la consigliera – che ha sempre fatto lavori umili. Sono abituata ad assumermi le mie responsabilità". La consigliera ribadisce poi che "vicesindaco e altri consiglieri sono accusati di fatti ben più gravi dei miei". Di qui la richiesta di essere "reintegrata nelle mie funzioni". Perché, sostiene la consigliera, "mi si vuol impedire di esprimere il mio voto decisivo in alcune delibere consiliari: la paura è solo un pretesto e tutta la città ride di questo".

Insomma la consigliera questa volta ha parlato senza veli, introducendo nella vicenda il vero punto dirimente. Quanto meno sotto il profilo numerico, al di la del merito. Il riferimento che Arquà fa è facilmente intuibile: il suo voto contrario al progetto Feris in Consiglio Comunale. Volontà, quest’ultima, già ribadita in un’altra occasione e che di fatto la collocherebbe politicamente tra l’opposizione e i tre esponenti del gruppo Ferrara Nostra, da sempre ostili al piano di riqualificazione dell’ex Caserma del Follo (e di tutto ciò che comporta).

Federico Di Bisceglie