"Bene il certificato sugli autobus, ma ci sono pochi che controllano"

La stretta sulle regole per usufruire dei mezzi pubblici piace ai ragazzi: "Si tratta di tutelare la nostra salute"

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Sì viaggiare, cantava Battisti. Ma con il green pass, ha aggiunto il governo. Da ieri, infatti, per usufruire di un mezzo pubblico, dai 12 anni in su, è necessario essere in possesso del certificato vaccinale: basta quello base, ovvero generato anche a seguito di un normale tampone. Ma, comunque, è doveroso averlo con sé. Una misura che gli stessi giovani (compresi gli studenti che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici) ritengono corretta. Mentre non mancano le voci fuori dal coro tra le persone più anziane. "Trovo giusto che vi siano verifiche – precisa Ilaria Giustiniani –. Io prendo spesso l’autobus per spostarmi e sono in possesso del green pass, però devo ammettere di non aver visto molti controlli in queste prime ore". Questo è, forse, il nodo centrale della questione. Da un lato, infatti, chi è in possesso del documento auspica che accanto a lui sieda solamente gente altrettanto in regola ma, dall’altro, le forze dell’ordine possono verificare solamente a campione eventuali ‘fuori legge’. Impossibile pensare di controllare ogni singolo utente su ogni tratta di Ferrara e provincia. Serve, ed è questa la vera sfida d’ora in poi, fare anche e soprattutto affidamento sulla buona volontà e sull’onestà dei viaggiatori: "Ero informata di questo nuovo obbligo – aggiunge Martina Donatiello – e, da favorevole al vaccino convinta, devo dire che sono pienamente d’accordo. Non ho mai visto che qualcuno controllasse, però le persone indossano sempre la mascherina. Sulla questione dell’affollamento, invece, è diverso: su alcune tratte, alle volte, ci sono davvero tante persone". Di fatto, la giornata media ferrarese è sostanzialmente divisa in due tronconi. Ci sono i cosiddetti ‘orari di punta’ e, poi, tutto il resto. Entrata e uscita dalla scuola – quindi indicativamente tra le 7 e le 8 e tra le 13 e le 14 – sono i momenti di massima presenza di utenti, al 90% ragazzi. Accanto a ciò, il cuore della mattina e il pieno pomeriggio (per non parlare delle ore serali) sono, invece, periodi decisamente più sereni. "Anche per me – incalza Francesca Casale – il passaggio alla forma più severa del certificato è una mossa corretta. Poi oggi (ieri, ndr) io non sono stata controllata, ma essendo il primo giorno ci può stare. In ogni caso, sono pronta ad esibire il documento". Insomma, i giovani sono al passo con i tempi. La maggior parte è vaccinata, ha dimestichezza con le nuove tecnologie e non ha riscontrato problemi a scaricare il ‘Super green pass’ sul proprio smartphone. Discorso diverso, invece, per chi si porta appresso qualche anno in più. Anche per adulti e anziani il vaccino è fondamentale. Meno, invece, l’obbligatorietà del certificato per utilizzare un mezzo pubblico: "Trovo questa nuova regola francamente un po’ strana – commenta Yosef Ran –. Io ho tutto quanto in regola, ma non trovo giusto che la possibilità di salire sull’autobus sia riservata ai possessori del green pass. Alla fine è un servizio pubblico e, come tale, deve poter riguardare chiunque". E sui controlli? Qui, va ricordato, a chiedere conto del documento devono essere solamente le forze dell’ordine: "Ho chiesto io a chi dovevo farlo vedere – conclude – e mi è stato risposto che dovevo attendere, eventualmente, i carabinieri. Ma nel viaggio che ho effettuato non ho visto nessuno".

Matteo Langone