STEFANO MARCHETTI
Cronaca

"Bentornato a casa, Guercino". Rinasce la pinacoteca di Cento

Sabato la riapertura a undici anni dal sisma: ecco i capolavori del maestro della pittura barocca .

"Bentornato a casa, Guercino". Rinasce la pinacoteca di Cento

"Bentornato a casa, Guercino". Rinasce la pinacoteca di Cento

CENTO (Ferrara)

"Se Guercino fosse qui, di fronte a me, in questo momento, gli direi ‘Finalmente sei tornato a casa’...", esordisce Edoardo Accorsi, sindaco di Cento. Ed è vero: a ormai più di undici anni dalla drammatica notte del terremoto, sabato riaprirà la splendida pinacoteca civica, e Cento potrà così riappropriarsi pienamente di un genius loci che nel Guercino ha il suo testimonial più grande. "Oggi, ancor di più, questa è la ‘casa’ del Guercino, il luogo che nel mondo riunisce il maggior numero di opere del maestro e della sua bottega. E il Guercino è un patrimonio di Cento e di tutti", sottolinea Lorenzo Lorenzini, direttore della pinacoteca. Le quindici sale del palazzo riuniscono ben 120 opere, pitture e sculture di vari autori, fra le quali spicca un incredibile corpus di meraviglie del Guercino, con sedici pale d’altare e quadri, venti affreschi staccati e undici disegni, in un percorso che valorizza anche la famiglia e la bottega, e le delizie di altri artisti emiliani, da Scarsellino a Guido Reni e Ludovico Carracci.

Giovan Francesco Barbieri nacque a Cento l’8 febbraio 1591: forse uno spavento improvviso gli procurò un forte strabismo – da cui il soprannome di Guercino –, che non gli impedì di diventare uno dei più celebrati artisti italiani del Seicento, maestro della pittura barocca, conteso da Papi e regnanti, oltre che imprenditore ante litteram, a capo di un’organizzatissima bottega fino alla morte nel 1666. Cento custodisce la sua profonda eredità artistica. Quasi quattro milioni di euro sono stati investiti per la nuova vita della pinacoteca: due milioni e 955mila dal commissario straordinario della Regione per le opere di ricostruzione, altri 989mila dal Fondo cultura del ministero per l’allestimento e la nuova immagine del museo, che ha scelto come filo conduttore delle sale proprio il blu dei cieli guercineschi.

La riapertura della pinacoteca ha permesso di riunire in un’unica sede le opere del maestro e dei seguaci, custodite anche in collezioni private e bancarie. Fra i capolavori, il Cristo risorto che appare alla Madre, la Madonna con Bambino benedicente, la Madonna di Reggio, primo affresco realizzato dall’artista, e un altro bellissimo dipinto giovanile, il Matrimonio mistico di Santa Caterina. Di tanta bellezza sarebbe entusiasta sir Denis Mahon, massimo studioso del Guercino, collezionista e mecenate (scomparso nel 2011), che qui ha lasciato alcuni pezzi eccellenti, fra cui un curioso dipinto con Rinaldo Corradini sul mulo, che a sorpresa è stato attribuito a Guido Reni. Tornano a riunirsi anche i capolavori che, dopo il sisma, si erano forzatamente sparsi per varie sedi: alcuni erano stati trasferiti al Palazzo Ducale di Sassuolo, altri erano stati alloggiati in un caveau a Bologna, alcuni hanno anche girato il mondo, in prestito a grandi mostre, poi sono tornati nella chiesa di San Lorenzo, trasformata in galleria. Ora il peregrinare è finito.

Per salutare la pinacoteca, a Cento si farà grande festa per tutto il weekend con visite guidate, musica nei luoghi guerciniani, la proiezione del docufilm "Guercino. Uno su Cento", un mercato storico e perfino un dj set di Frankie Hi-Nrg. L’ingresso alla pinacoteca sarà libero per tutti fino al 7 gennaio, ma anche in seguito i centesi potranno accedervi gratuitamente ogni sabato. "E ora, finalmente, da Piacenza a Cento a Bologna fino a Rimini, possiamo lavorare su un sistema regionale Guercino – anticipa Mauro Felicori, assessore regionale alla cultura –. Un museo diffuso che dobbiamo rendere sempre più attrattivo e magnetico per tutta Europa".