CRISTINA RUFINI
Cronaca

Bestie di Satana, Volpe multato ai Lidi Ferraresi

Scarcerato dall’Arginone dopo 16 anni di reclusione, ha violato il Dpcm. Apparteneva alla banda condannata per tre omicidi

Andrea Volpe, oggi 45enne, durante una fase del processo alle Bestie di Satana

Andrea Volpe, oggi 45enne, durante una fase del processo alle Bestie di Satana

Ferrara, 6 maggio 2020 - Poco il tempo trascorso dalla sua uscita dal carcere, dopo 16 anni di reclusione nella casa circondariale di Ferrara, e l’incontro con le forze dell’ordine ai Lidi di Comacchio, alla fine di aprile. Incontro al termine del quale Andrea Volpe, 45 anni originario della provincia di Varese, sarebbe stato multato per aver violato il Dpcm sull’emergenza sanitaria.

Secondo quanto riportato anche da alcuni siti on-line, l’ex appartenente al gruppo criminale Bestie di Satana sarebbe stato ’pizzicato’ dalle forze dell’ordine tranquillamente fuori dall’abitazione dove vive dal momento dell’uscita dal carcere. Una libera uscita, avvenuta però, in violazione delle restrizioni cui tutti gli italiani sono stati sottoposti fino al 3 maggio, cui l’uomo non ha saputo dare una giustificazione valida se non per fare una passeggiata. Ma in quel momento non era ancora possibile.

Volpe – come in molti ricorderanno– faceva parte delle Bestie di Satana, gruppo di giovani ritenuti responsabili di tre omicidi e un suicido indotto commessi tra la fine degli anni ‘90 e il 2004. Una vicenda terribile che sconvolse la provincia di Varese. Volpe ha trascorso dietro le sbarre 16 anni, scontati nel carcere di Ferrara. Ha goduto di uno sconto della pena perché nel 2004 decise di collaborare con la Procura di Busto Arsizio (Varese), allora guidata dal procuratore della Repubblica Antonio Pizzi, ammettendo di aver ucciso Mariangela Pezzotta nello chalet di Golasecca, sempre in provincia di Varese, di proprietà dell’allora fidanzata Eleonora Ballarin (anche lei condannata per il delitto) e di aver ucciso e seppellito il 16enne Michele Tollis e la 19enne Chiara Marino nei boschi di Somma Lombardo (Varese), nel gennaio del 1998. "A decidere della morte dei due giovanissimi – ha sempre ribadito Volpe – fu Nicola Sapone, poi condannato all’ergastolo".

Poco prima a morire fu Andrea Bontade, costretto al suicidio perché non partecipò al duplice delitto. Per i delitti commessi sullo sfondo di satanismo e della musica heavy metal, con diversi addebiti, furono condannati inoltre Pietro Guerrieri, Paolo Leoni, Marco Zampollo, Mario Maccione ed Eros Monterosso. "Ciò che mi tormenterà sempre è che non sapremo mai perché", ha dichiarato Michele Tollis, che per quattro anni ha cercato suo figlio in tutta Europa. "Ad oggi ancora il movente non esiste", ha aggiunto. Semmai ci può essere un movente a così tanto orrore.