Biennale Donna ha 20 anni. Mostra a palazzo Bonacossi

Ieri la presentazione dell’esposizione delle opere di sei famose artiste. Oggi il taglio del nastro. Sarà visitabile fino al 30 giugno prossimo.

Biennale Donna ha 20 anni. Mostra a palazzo Bonacossi

Biennale Donna ha 20 anni. Mostra a palazzo Bonacossi

FERRARA

La Biennale Donna , storica manifestazione dedicata alla creatività femminile contemporanea promossa da Udi – Unione Donne in Italia , giunge quest’anno alla sua ventesima edizione . Daoggi e fino al 30 giugno gli spazi espositivi di Palazzo Bonacossi , a Ferrara, ospitano Yours in Solidarity – Altre storie tra arte e parola, a cura di Sofia Gotti e Caterina Iaquinta , una mostra che riunisce installazioni, sculture, performance e opere tessili frutto di esperienze partecipative di sei artiste internazionali: Binta Diaw, Amelia Etlinger, Bracha L. Ettinger, Sara Leghissa, Muna Mussie e Nicoline van Harskamp. Il progetto si propone di mettere in luce alcuni aspetti peculiari della manifestazione ferrarese fin dai suoi esordi e al contempo di rilanciare la sua immagine sul territorio nazionale. L’idea è quella di continuare a far emergere ’figure dallo sfondo’ e, al contempo, di presentare ’un nuovo arsenale di voci’ pronte a levarsi per affermare la necessità di ripensarsi dentro un mondo divenuto sempre più complesso e polarizzato. Al corpus dei lavori delle artiste verrà affiancato un prezioso nucleo di materiali storici dell’Udi, tra documenti d’archivio, pubblicazioni, stendardi e fotografie, utili a ripercorrere le principali tappe della Biennale e a ricostruire la sua evoluzione. Il titolo dell’esposizione, Yours in Solidarity , è tratto dal video dell’artista olandese Nicoline van Harskamp. L’opera si sviluppa a partire da un ricco epistolario, in seguito organizzato dall’artista in un archivio personale, proveniente da una rete internazionale di anarchici che tra gli anni Ottanta e Novanta erano soliti concludere le loro missive con il saluto ’Yours in Solidarity’. Affiorano storie individuali che raccontano un tempo intimo e collettivo; emerge la critica alle strutture della nostra società. Amelia Etlinger (New York, 1933 – Clifton Park,1987) segna il punto di partenza della mostra. ’Artisticamente’ italiana, l’americana Etlinger sviluppa una pratica volta principalmente alla stesura di lettere in busta chiusa indirizzate, tra le altre, alle artiste Mirella Bentivoglio e Betty Danon. La cura dei legami intimi e viscerali della sorellanza, espressi nelle opere di Etlinger, si ravvisa anche negli olii e nei taccuini di Bracha L. Ettinger (Tel Aviv, 1948), frutto di un processo di scrittura/pittura psico - visiva. Artista ma anche teorica femminista, psicoanalista e filosofa, Ettinger realizza opere ispirate a figure mitologiche e letterarie femminili. La mostra continua con Muna Mussie (Keren, 1978), artista di origine eritrea residente in Italia, che si esprime nell’ambito delle arti visive e della performance indagando la memoria collettiva esclusa dalle narrazioni ufficiali.. Binta Diaw (Milano, 1995), artista italo - senegalese, sviluppa una ricerca plastica frutto di una riflessione sui fenomeni sociali che definiscono il nostro mondo contemporaneo. Sara Leghissa (Milano, 1984) produce manifesti con slogan poetici. La già citata Nicoline van Harskamp (Hazerswoude, 1975), infine, attraverso le immagini in movimento conferisce una nuova consistenza allo scambio epistolare, partendo dalla letteratura e da materiali d’archivio, in un’ottica di riappropriazione del passato.