Carcere, l’annuncio del ministro: "Nuovo padiglione all’Arginone"

Riparte, nell’ambito del Pnrr, il progetto per una struttura da ottanta posti. Il garante Cacciola: "Una buona notizia. La situazione è preoccupante". La Camera penale: "Più educatori e personale"

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"Per quanto riguarda l’edilizia, nell’ambito dei fondi complementari al Pnrr, è stata prevista la realizzazione di otto nuovi padiglioni", uno dei quali a Ferrara. L’annuncio del ministro della Giustizia Marta Cartabia arriva dopo alcune settimane difficili per il carcere di via Arginone, tra le cui mura si sono registrati diversi eventi critici. I sindacati di polizia penitenziaria Sappe e Sinappe hanno infatti segnalato aggressioni ai danni di poliziotti e sanitari, lenzuola date alle fiamme in una cella, danneggiamenti, episodi di autolesionismo e la devastazione di una saletta del pronto soccorso a opera di un ristretto che era stato portato a Cona dopo aver ingerito delle pile.

A dirla tutta, il nuovo padiglione non è una novità assoluta. Se ne parla infatti da tempo ma il progetto aveva subito uno stop. Era poi rispuntato fuori, inserito in un piano di edilizia penitenziaria durante il periodo in cui era ministro della giustizia Alfonso Bonafede (Movimento 5 Stelle). Ora è infine sfociato all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inizialmente si parlava di una struttura da centoventi posti, diventati poi ottanta a seguito della scelta di dedicare alcuni spazi alle attività di rieducazione. L’annuncio del ministro, secondo Francesco Cacciola, ex direttore del carcere e oggi garante dei detenuti, è "un’ottima notizia. Era stato previsto diversi anni fa, poi sospeso e ora è ripartita la progettazione. È un bene, visto che a oggi (ieri, ndr) nel carcere di via Arginone ci sono 322 presenze a fronte di una capienza ‘ottimale’ di 244 e una capienza tollerabile di 462". Il garante si sofferma poi sugli ultimi episodi di violenza avvenuti tra le mura della casa circondariale. "Una situazione che ci preoccupa – osserva –. Indubbiamente ci sarà da fare una riflessione in materia di organico e di personale. La tensione è palpabile, anche tra gli agenti". Il Sappe parla di "segnali importanti" e della necessità di "sanare la carenza di sicurezza delle carceri dovuta alla scarsa presenza di personale".

Sull’argomento interviene anche l’Osservatorio carcere della Camera penale ferrarese. "Dalle notizie di cronaca degli ultimi giorni si apprende di episodi di violenza compiuti da detenuti – si legge in una nota della Camera penale –. Ferma la condanna di qualsiasi forma di violenza, da qualunque parte essa provenga e verso chiunque venga rivolta, occorre non di meno interrogarsi sulle ragioni di tale escalation di aggressività. Ragioni che vanno ricercate, a nostro parere, negli scarsi investimenti sul carcere, sia per l’opera trattamentale, sia per il personale. Siamo sempre più convinti che tale fenomeno possa essere arginato solo creando investimenti per incrementare l’organico del corpo di polizia e quello di educatori, assistenti sociali, figure professionali che contribuiscono alla concreta attuazione dei programmi trattamentali e, quindi, all’opera rieducativa e di risocializzazione del reo".

Federico Malavasi