Cassa integrazione, il triste primato Siamo la città che ha chiesto più ore L’allarme: "Mancano infrastrutture"

Primi in regione e in Italia. Zanirato (Uil): "Senza strade importanti le imprese perdono la loro competitività"

Cassa integrazione, il triste primato  Siamo la città che ha chiesto più ore  L’allarme: "Mancano infrastrutture"

Cassa integrazione, il triste primato Siamo la città che ha chiesto più ore L’allarme: "Mancano infrastrutture"

di Federico Di Bisceglie

La nostra provincia registra un altro triste primato. Infatti, siamo il territorio che a livello nazionale – nel primo quadrimestre del 2023 – ha registrato l’incremento maggiore di ore di cassa integrazione richieste dalle aziende. E’ questo il macro dato che emerge dall’ultimo rapporto elaborato dalla Uil su scala provinciale. Nel dettaglio, il Ferrarese ha subito un incremento di ore di cassa integrazione richieste dalle aziende che si attesa a un +452,1% di ore richieste nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I dati che ha elaborato l’osservatorio del sindacato, sono aggiornati ad aprile scorso ma indicano comunque una tendenza molto chiara. Peraltro il dato va letto in un contesto più ampio: non solo siamo maglia nera in Italia, ma anche in Regione. Il punto è che, sia a livello nazionale, che a livello regionale si assiste invece a una contrazione della richiesta di ore di cassa integrazione. Per cui, il dato è ancora più allarmante. Non solo. La seconda provincia dopo Ferrara che ha fatto maggiore richiesta dell’ammortizzatore sociale, Grosseto, ha registrato un incremento che rappresenta circa la metà di quello registrato dal nostro territorio (220,9%). Come detto, nel I quadrimestre 2023 si registra una tendenziale e forte riduzione degli ammortizzatori sociali. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, le ore autorizzate dall’Inps scendono del 52,1% per 152,3 milioni di ore complessive (di cui 145,3 milioni di cassa integrazione e 7 milioni di Fondi di Solidarietà presso Inps). In termini assoluti, la cassa integrazione ordinaria chiesta dalle aziende di Ferrara ammonta a 1.589, 435 ore. Mentre sono 236.976 le ore chieste di cassa integrazione straordinaria. Ma torniamo per un minuto ai valori espressi in termini percentuali. La provincia di Bologna ha registrato addirittura un decremento di quasi il 40% di ore richieste dalle aziende. Parma addirittura ha registrato un decremento che sfiora il 50%. Nel modenese, c’è stato un lieve incremento: del 2,4%. Comunque, un valore ben lontano da quello registrato nella provincia estense. "Questi numeri – spiega il segretario della Uil ferrarese, ora con un affaccio anche regione, Massimo Zanirato (in alto) – indicano chiaramente che la manifattura nella nostra provincia è in forte crisi. A contribuire fortemente a determinare questo scenario sono le grosse aziende come Berco e Vm. Nell’impresa copparese ci sono quasi 1.300 dipendenti, mentre l’azienda centese è nel pieno di una riorganizzazione. C’è un ricorso agli ammortizzatori sociali anche alla Fox Bompani, all’Amp, alla Benvic (tra le due circa 130 dipendenti) e alla distillerie Moccia. Senza contare le piccole imprese sparse per tutto il territorio". Ma la ‘colpa’ di tutto questo non è imputabile alle aziende, bensì prioritariamente alla mancanza di infrastrutture. "Sono decenni – analizza Zanirato – che si parla di Cispadana, che si disquisisce della Ferrara-Mare, e di tutte le altre reti viarie senza che però si assumano decisioni strutturali. Senza infrastrutture le imprese perdono la loro competitività e soprattutto non possiamo auspicare in nuovi insediamenti industriali che farebbero crescere il nostro territorio".