Claudio Roi morto ad Argenta: "Era come un fratello, siamo tutti sconvolti"

Sconcerto per la tragedia del geometra, deceduto a 61 anni mentre cercava di sbloccare un pozzetto durante il temporale

Vigili del fuoco e una pattuglia dei carabinieri (immagine di repertorio)

Vigili del fuoco e una pattuglia dei carabinieri (immagine di repertorio)

Argenta (Ferrara), 22 settembre 2021 - Incredulità e stupore: sono le emozioni che si respirano a Filo d’Argenta a poche ore dalla tragedia che ha spezzato la vita di Claudio Roi, 61enne geometra, morto nella notte tra lunedì e martedì in circostanze imprevedibili, impensabili. Erano circa le 3.30 del mattino. A quell’ora, in tutto l’Argentano pioveva a dirotto. E lui, come al solito durante i forti temporali, era sceso in cortile per attivare un sistema idraulico di pompaggio per evitare l’allagamento degli scantinati. Ma nel farlo qualcosa gli è andato storto. A quanto sembra, dai primi elementi emersi dalle indagini dei carabinieri, nel tentativo di sbloccare una griglia di scolo che si era intasata sarebbe caduto battendo violentemente la testa, per poi finire con il busto dentro al pozzetto che era stato aperto per far defluire l’acqua.

Ancora non è chiara la causa esatta del decesso e si possono solo avanzare ipotesi. Tra quelle in campo ci sono sia il trauma riportato nella caduta nel pozzetto, largo quaranta centimetri e profondo circa un metro e mezzo, sia l’annegamento. Non si esclude nemmeno la pista del malore fatale. A chiarirlo sarà l’autopsia, già disposta dal pubblico ministero di turno.

Si trattainsomma, di una dinamica ancora tutta da verificare, su cui stanno indagando i carabinieri di Longastrino giunti sul posto per i rilievi del caso, dopo aver raccolto l’allarme. Le operazioni di soccorso non sono state semplici. Per liberare il corpo ormai esanime del professionista sono dovuti intervenire i vigli del fuoco di Portomaggiore. Una volta estratto dal manufatto, i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. Ad accorgersi dell’accaduto è stata la moglie, Michela Gherardi, che aveva visto il marito uscire di casa, in via Pavese, mezz’ora prima senza più fare ritorno. Insospettita dall’inconsueto ritardo, è andata a cercarlo, accorgendosi della tragedia. Con l’aiuto di un vicino, la donna ha cercato di estrarre il 61enne dal tombino, ma invano.

Stimato tecnico edile e delle costruzioni industriali, tra i progettisti della recente opera di riqualificazione di piazza Garibaldi, Roi aveva una grande passione per la caccia, che esercitava anche nella sua tenuta agricola in territorio romagnolo. Oltre alla moglie lascia il figlio Fabio di 28 anni. Insieme ai familiari, lo piangono anche i colleghi e l’intera comunità della frazione con parole di affetto, commozione e cordoglio, anche sui social.

Particolarmente toccante il ricordo della collaboratrice, l’architetto Alessandra Andreetti. "Per me era come un fratello – spiega – col quale ho condiviso 32 anni di attività. Sin dal 1980 abbiamo lavorato insieme. Alla notizia della sua morte sono rimasta sconvolta, senza parole. Soprattutto se penso che la sera prima ci siamo salutati con l’impegno di discutere il giorno dopo di alcuni progetti: i suoi consigli sono sempre stati utili". Quell’incontro però non c’è stato, e non ci sarà mai più. Ancora da stabilire la data del funerale. La salma si trova ora all’istituto di medicina legale di Ferrara in vista del riconoscimento e degli esami medico legali finalizzati a chiarire la causa esatta del decesso.