Cooperazione e imprenditoria "Tavolo, priorità all’occupazione"

Dopo gli oltre sei mesi di guida dell’Ascom al Tpi, ora il passaggio di consegne: "Valorizzare le comunità"

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Il ruolo delle cooperative sociali è una risposta ai bisogni del territorio ferrarese. Lo è ancor di più dopo la pandemia. La vita delle persone è diventata più centrale e occuparsi di sociale richiede il possedere forti motivazioni umane, un lavoro a volte socialmente poco riconosciuto, e minacciato da concorrenza sleale. "La concorrenza sleale rappresenta un problema per tutta la cooperazione. Secondo le stime del centro studi dell’Alleanza delle Cooperative ci sono oltre 100 mila lavoratori che operano, all’interno delle cooperative in un limbo non monitorato, senza tutele. Questo fenomeno rappresenta una perdita per le casse dello Stato che supera i 750 milioni di euro", così Chiara Bertolasi, vice presidente di Confcooperative Ferrara confermata coordinatrice di Federsolidarietà provinciale per altri 4 anni. "Oltre ad essere un grave danno di immagine – prosegue – , rappresentano la peggior concorrenza sleale per le buone cooperative, che sono tante. È fondamentale che le centrali cooperative collaborino con le

amministrazioni per far emergere questo fenomeno".

Com’è il sistema di relazioni pubblico privato nel ferrarese?

"È un sistema che affonda le sue radici nella legge quadro 328 del 2000, una bellissima legge che ha posto le basi per la costruzione del sistema integrato dei servizi sociali, riconoscendo al privato sociale un ruolo di protagonismo e pari dignità. L’ottica è quella dell’integrazione delle risorse, delle progettualità e proposte innovative per rispondere ai tanti bisogni delle persone. In questo periodo è un rapporto che per ha bisogno di cura, di idee, di sostegno e

collaborazione".

In questi giorni il tavolo dell’imprenditoria è passato alla cooperazione. Cosa si aspetta?

"Sono molto soddisfatta che i prossimi 6 mesi vedano impegnata la cooperazione alla guida del tavolo. Trovo anche interessante che, nella realtà ferrarese, il tavolo dell’imprenditoria si sia ingaggiato nell’elaborazione del Patto per il lavoro e per il Clima che pone al centro dei programmi la sfida demografica e quella delle diseguaglianze: lavorative, sociali e territoriali. Tutte le associazioni datoriali hanno fatto un grande lavoro e credo che la cooperazione, sarà capace di mettere a terra questioni di cruciale importanza in questo momento storico: contribuire alla valorizzazione delle persone e del lavoro, nel segno della sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Lo sviluppo e il recupero delle comunità, è il solo modo per prendersi cura di noi e dell’ambiente in cui viviamo".

A seguito della sua riconferma in Federsolidarietà, quali saranno le linee di lavoro per i prossimi 4 anni?

"La cooperazione sociale ha vissuto due anni in apnea, costantemente impegnata nella pandemia. Augurandoci di poterci lasciare alle spalle le emergenze, è giunto il momento di alzare lo sguardo e occuparci dei giovani che sono il nostro futuro e di anziani, che sono la nostra storia, senza dimenticare le crescenti forme di disabilità e fragilità.