Covid, i contagi continuano a calare Crollano anche ricoveri e incidenza

Arriva l’infermiere di famiglia e comunità. Colombi (Ausl): "Figura importante, svolgerà molteplici attività". Attualmente i casi attivi sono 4.553, contro i 7.421 della scorsa settimana. Di questi il 94% è asintomatico

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Il virus allenta la presa anche nel nostro territorio consentendo alla sanità di riprendersi quegli spazi e quelle forze che per mesi sono stati dedicati ai pazienti Covid. In questo contesto ha iniziato la sua attività l’infermiere di famiglia e di comunità. Numeri ancora importanti ma decisamente in calo, quelli relativi all’andamento dei contagi in provincia. "L’incidenza – ha spiegato la direttrice Calamai – è scesa ulteriormente e oggi è di 504,9 casi ogni 100mila abitanti (una settimana fa era 807). Anche i casi attivi sono in costante calo. Le persone positive al momento in provincia sono 4.553 , dei quali il 94% asintomatiche". I positivi sintomatici sono 263, 169 i ricoverati di cui otto in terapia intensiva, 151 sono seguiti a domicilio dalle Usca, mentre i restanti presentano sintomi lievi. "Sul fronte delle cure – prosegue – abbiamo avuto un grosso aiuto dalla presenza dei nuovi infettivologi per dare subito applicazione dei protocolli relativi alle nuove terapie. Per quanto riguarda il secondo antivirale arrivato in azienda da alcune settimane stiamo ancora aspettano le ultime linee guida della Regione".

Prosegue a ritmo sostenuto anche la campagna vaccinale. "Siamo arrivati – sottolinea la direttrice – se escludiamo la popolazione sotto gli 11 anni, ad una copertura di quasi il 100% e tra circa due settimane arriverà il nuovo vaccino Novavax". Continua intanto la campagna vaccinale rivolta alla fascia 5-11 anni. "È chiaro – spiega – che ora la media giornaliera di somministrazioni si è abbassata, passando dalle 4mila di gennaio a 500 al giorno. Non smantelliamo nulla, ma siamo in una fase in cui riorganizziamo fasce orarie e personale necessario". Presentata anche la nuova figura dell’infermiere di comunità che passerà dal fare rete con i professionisti della sanità, enti e istituzioni, al saper leggere i bisogni della comunità in cui si trova, fino ad arrivare a gestire e prendersi cura del caso specifico. La sperimentazione a Ferrara è partita lo scorso 6 dicembre con otto infermiere e quattro sedi: Pontelagoscuro, via Cassoli, Casa della Salute S. Rocco e via Gandini.

"Le prime attività – ha spiegato Marika Colombi della direzione infermieristico tecnica Ausl – hanno visto queste figure impegnate nella campagna vaccinale dei più piccoli e nello screening rivolto ai bambini coinvolti nel tracciamento scolastico". Quanto alla distribuzione sul territorio, dopo Ferrara è partita l’attività con due sedi e due infermieri su Mesola e Bosco Mesola e la prossima settimana si partirà con Goro e Gorino. "Per noi – sottolinea Agostino Panajia, medico di Medicina Generale Ausl Fesi – si è rivelato molto importante per la presa in carico di quei nuclei famigliari particolarmente vulnerabili e ad altissima complessità".

re.fe.