Denis, il tecnico: "Dovevo rifiutare l’incarico"

Omicidio Bergamini, parla in aula il consulente di infortunistica stradale: "Non avevo elementi tecnici, impossibile stilare la relazione"

Migration

"Avrei dovuto rifiutare di stilare questo documento perché non avevo elementi tecnici". Sono le parole che, secondo quanto riporta il Corriere della Calabria, ha pronunciato in aula Pasquale Coscarelli, perito di infortunistica stradale incaricato dalla procura di Castrovillari di effettuare una consulenza sulla vicenda di Donato ‘Denis’ Bergamini, il calciatore argentano morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico e sul cui decesso è in corso un processo che vede imputata la ex compagna, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio premeditato. Dopo l’udienza di ieri davanti alla corte d’Assise, la consulenza di Coscarelli (secondo la quale Bergamini era stato colpito dal camion quando era ancora in piedi) sembrerebbe quindi perdere di credibilità. Lo stesso tecnico, durante il lungo esame, ha infatti ammesso l’impossibilità di redigere una relazione supportata da solidi riscontri. Il documento – riporta il quotidiano calabrese – secondo il suo stesso autore sarebbe "un diario sullo stato dei luoghi perché non ho mai avuto elementi tecnici, nonostante avessi chiesto più volte la documentazione".

Decisivo nel mettere in luce questi dettagli è stato l’esame del testimone condotto dall’avvocato di parte civile Fabio Anselmo. Incalzato dal legale dei familiari di Bergamini, il tecnico avrebbe in buona sostanza ‘sconfessato’ il nocciolo della propria consulenza. "Coscarelli è crollato – ha spiegato il legale al termine dell’udienza –. Ha detto che non riconosce la sua consulenza, la dinamica se l’è inventata". Insomma, stando a quanto emerso, Coscarelli non avrebbe avuto elementi sufficienti, arrivando così a scrivere "mere supposizioni là dove si parla della dinamica". Ha inoltre precisato come in quarant’anni di carriera, in altre occasioni ha rifiutato l’incarico a fronte di siutazioni analoghe. Perché quindi stavolta avrebbe accettato? "Ha fatto la cosulenza in via eccezionale e, parole sue, è arrabbiato con se stesso – chiude il legale –. Ha dovuto dire di sì al procuratore Abbate a cui doveva tutto". Nel corso dell’udienza è stato ascoltato anche l’ex boss di ‘ndrangheta Franco Pino, il quale ha dichiarato di non sapere nulla della morte di Denis.